Mal d’amoreè un termine generico che indica una sofferenza che può essere legata ad uno stato affettivo e di interesse verso un “oggetto d’amore” non disponibile o di cui non si conosce ancora la responsività o, infine, di cui non si conoscono alcune caratteristiche che sono alla base di fiducia, stabilità e serenità della vita affettiva . Quindi può avvenire in relazioni normali.
L' intossicazione d’amore fa riferimento ad una tendenza psicologica e comportamentale che può coincidere con la dipendenza affettiva: una condizione relazionale negativa che è caratterizzata da una assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva e nelle sue manifestazioni all’interno della coppia, che tende a stressare e a creare nei donatori d’amore a senso unico malessere psicologico o fisico piuttosto che benessere e serenità. Tale condizione, nella migliore delle ipotesi, potrebbe essere interrotta per ricercare un nuovo stato di serenità. Solo qualora ciò risulti impossibile si è soliti parlare di dipendenza affettiva.
La dipendenza affettiva invece si caratterizza per il piacere connesso alla droga d’amore , definito anche ebbrezza , ovvero la sensazione di euforia sperimentata in funzione delle reazioni manifestate dal partner rispetto ai propri comportamenti e per il relativo aumento di tolleranza alla dose, oltre che per l’incapacità a controllare il proprio comportamento , connessa alla perdita dell’Io ossia della capacità critica relativa a sé, alla situazione e all’altro.
L’amore dipendente,è ossessivo e tende a lasciare sempre minori spazi personali; è parassitario e basato su continue richieste di assoluta devozione e di rinuncia da parte dell’amato; è caratterizzato dalla stagnazione e dall’autoassorbimento, ossia da una tendenza a ripiegarsi su se stesso e a chiudersi alle esperienze esterne per paura del cambiamento e necessita di mantenere fermi alcuni punti certi, soffocando qualsiasi desiderio o interesse personale in nome di un amore che occupa il primo posto nella propria vita. È forte il bisogno di sicurezza e tendenza a disconoscere e a fare disconoscere all’altro i propri bisogni di ricevere amore , un’attitudine che sembra radicata in un’infanzia in cui ci si è abituati a limitare le proprie aspettative in conseguenza a delle esperienze relazionali precoci inappaganti e frustranti.
I pensieri e i vissuti emotivi nella dipendenza dall’amore di chi vive una diperndenza affettiva comprendono la tendenza a sottovalutare la fatica connessa a ciò che serve ad aiutare la persona amata al punto da raggiungere, senza percepirlo in tempo, livelli elevati di stress psicofisico; il terrore dell’abbandono che porta a fare cose anche precedentemente impensabili pur di evitare la fine della relazione; la tendenza ad assumersi abitualmente la responsabilità e le colpe della vita di coppia; un' autostima estremamente bassa e una conseguente convinzione profonda di non meritare la felicità; la tendenza a nutrirsi di fantasie legate a come potrebbe essere il proprio rapporto di coppia se il partner cambiasse, piuttosto che a basarsi su pensieri legati al rapporto attuale e reale; la propensione a provare attrazione verso persone con problemi e contemporaneo disinteresse e apatia verso persone gentili, equilibrate, degne di fiducia, che invece suscitano noia.
Sulla dipendenza affettiva abbondano i pregiudizi. Per qualcuno si riconosce solo in rapporti palesemente malsani. In realtà c'è dipendenza laddove c'è un profitto. Il punto piuttosto è se il profitto valga il prezzo.
Cosa pensate induca a legarsi così?
Avete vissuto o visto vivere rapporti così?
Le vostre sensazioni e i vostri pensieri a riguardo quali sono stati?
È possibile cambiare?