Magonzo ha scritto:
beh, la glorificazione della donna la esprime anche il Cattolicesimo, solo che noi riusciamo a capirne meglio il senso reale;
Non esattamente
http://www.lavalledelleco.net/t6046-la-donna-secondo-la-bibbia-ovvero-silenzio-e-sottomissione?highlight=la+donna+secondo+la+bibbia non conosco abbastanza bene l'Islam, che però mi sta simpatico, anche per una propietà transitiva di simpatia e fascino per alcuni popoli che lo professano;
Nemmeno io. Ascolto "le fonti" visto che ne ho la possibilità
tuttavia, onestà intellettuale mi riporta alla radice antropologica e sociale delle fedi monoteiste e della questione femminile:
si tratta di fedi elaborate in contesti rurali, contraddistinti dalla proprietà trasmissibile per via patrilineare;
questo significa che il controllo sulla condotta femminile diviene essenziale per evitare di trasmettere la proprietà a figli altrui; e questo è il leit motiv di millenni;
Vero. Non credo nemmeno che riguardi solo i monoteismi. Trovami una cultura che si sia evoluta in senso non patrilineare.
dove e quando le cose sono cambiate ?
nei paesi nordeuropei, legati già in origine in modo meno esclusivo all'agricoltura e che hanno abbracciato la Riforma protestante;
Riforma, modernità, società "orizzontale", meno gerarchizzata e piramidale, sono tutte condizioni che hanno aperto all'emancipazione femminile, tendenzialmente paritario nella società economicista e non più rurale e bellicista;
Le ragioni del cambiamento per me sono molte. La riforma è solo una concausa. Non dimenticare le trasformazioni economiche che hanno determinato l'affrancamento sociale degli indivisui e i cambiamenti delle strutture politiche. Al di sotto di questo marasma, è il processo di razionalizazione il vero motore. A scuola ci hanno insegnato che tutto ciò fu cosa buona e giusta... in realtà la cosa è discutibile.
perciò, direi che le dottrine religiose in genere, a prescindere dagli eufemismi dietro i quali nascondono le gerarchie sociali in genere, sono sovrastrutturali rispetto alla condizione sociale che le esprime
Certamente. E qui ti faccio una domanda: è possibile vivere la nostra presenza in un gruppo umano in modo non sovrastrutturale?
Dopo anni passati pensando fosse giusto e possibile, ora credo che non lo sia.
Magonzo ha scritto:ma poi, ancora prima di porsi la questione:
che cazzo è "l'onore dell'uomo" ???
quello di "onore" è un concetto variabile a seconda della cultura, un contenitore di valori che si possono condividere o meno;
pertanto, anche il ruolo di custode discende da quella concezione;
Si.
Credo di aver capito che consista in una condotta morale integra. Ma chiederò.
Bisognerebbe capire cos'è per noi oggi e bisognerebbe anche chiedersi se esiste un unico onore, o se significa cose diverse per l'uomo e per la donna.
se essa contempla come onorabile un uomo che tiene segregata in casa la donna, la veste onorifica attribuitale da quel sistema di valori è gratificante solo nella concezione patriarcale che la esprime, come peraltro avviene nel cattolicesimo rurale tradizionale
Vedi in che errore si cade? Questo è l'Islam dei rotocalchi, ovvero la caricatura della sua versione fondamentalista. Io bandirei dai discorsi entrambi. Le caricature non sono la realtà. I fondalismi sono sempre mostruosi, a qualsiasi parte in causa appartengano.
FragolinaBoumBum ha scritto: Con me sfondi una porta aperta. Lo penso da quando sono diventata madre.
La mia considerazione esula dal discorso sui ruoli che secondo me prescindono dall'organizzazione sociale, in questo caso. Semplicemente penso che sia più naturale, facile ed appunto umano crescere i figli in una situazione di gineceo che di isolamento domestico tipico della nostre città.
Ma visto che ci avevi infilato i ruoli forse sono andata fuori tema
Edit: comunque noi italiani siamo nordeuropei nella forma ed arabi nella sostanza... un mix fatale per la donna.
Hai capito perfettamente la sensazione che avverto.
Per noi donne occidentali la maternità è un problema. Molte non si stentono pronte, quasi tutte non si sentono in grado, praticamente tutte vivono l'esperienza con ansia, presunzione ed estremo egoismo. Parlo di ansia perchè vedo sistematicamente trattare la propria maternità come una cosa innaturale. Parlo di presunzione perchè vedo le madri chiudersi in se stesse, difendendosi da aggressori immaginari, comprese le altre madri con cui competono e gli stessi padri dei loro figli a cui chiedono di essere madri ausiliarie. Parlo di egoismo perchè ciascuna assolutizza la sua maternità ai danni di tutti, in primo luogo del loro stesso figlio. Le donne occidentali sono incapaci? No. Come dici giustamente tu, sono sole. Sono sole perchè non sono state educate ad essere madri e perchè non possono condividere la maternità con le altre donne. Le donne occidentali sono divise da loro stesse. E cosa le ha divise? Una vita in cui devono uomizzarsi, correndo tutto il santo giorno e potendo essere donna solo nei ritagli.... ritagli ulteriormente assottigliati dal dovere di essere "gnocche di plastica"con il sedere perennemente sodo. Questa società Si è dimenticata cosa è una donna e le donne perdono il loro bello senza acquistare in cambio altrettanto. Non è vero? Quanto siamo serene? Quanto siamo felici? E quanto invece siamo stressate, nervose e insoddisfatte?
Abbondonando le posizioni ideologiche e rispondendo a queste semplice domande, il calcolo è più semplice.
Spero di essermi spiegata perchè avevo talmente tante idee che non sapevo come starmi dietro nello scriverle.
Ora attendo il linciaggio delle madrti presenti e delle donne illuminate e progressiste.