Infatti il linguaggio determina la nostra percezione del mondo. Se oggi le cose si presentano come meri prodotti o come semplici rappresentazioni, non dipende dalla loro cosità, ma dal linguaggio che, limitando l'ambito dei significati a quello previsto dal pensiero rappresentativo non arrischia altri rapporti che non siano quelli che si lasciano esprimere in termini di produzione e rappresentazione. In tal senso il linguaggio parla e col nome de-termina il modo di presentarsi della cosa e quindi ogni suo possibile senso. Solo se ci si rende conto che il linguaggio è l'orizzonte che ci ospita e non un semplice strumento di comunicazione, allora si comprende il senso di quelle espressioni che chiedono di "arrischiare il linguaggio", di "dire il taciuto".Magonzo ha scritto:sempre intuita questa cosa, anche prima di pormi troppe questioni...Aleister ha scritto:Se non vi fosse il linguaggio non esisterebbe l'io ( ed il mondo) e non viceversa.
Ma è un altro (dis)dire. Stop sennò il discorso diventa simpati'o come un gatto attaccato a 'oglioni