Idem in sicilia, dove però è difficile prendere una sòla se mangi anche in una semplice trattoria turistica. E spendendo poco.
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Zadig ha scritto:
è quello il problema: troppo parlare, mentre i fatti spesso lasciano a desiderare.
Sono bravissimi ad elogiare ed a supervalutare ogni scoreggia che fanno (hai presente Blably?)
Ma ostentare quello che si sa fare non significa saperlo fare, molto spesso.
Come il non ostentare non significa non saper fare.
Posso dirti che forse non ho mai mangiato del pesce peggiore come in costiera amalfitana... roba da star male.
Non si fanno scrupoli a mollarti porcherie, io ho notato questo.
Zadig ha scritto:quei cosi fanno diventare culone...
Confermo la prima impressione, non la conosci affatto la cucina sicula. Da quel che dici si desume chiaramente.Magonzo ha scritto:Za, a me piacciono tantissimo alcune siculerie; il fatto è che si tratta di una cosa un po' troppo fusion per avere una fisionomia precisa ed è poco diffuso un patrimonio "tecnico" uniforme, come invece in Campania e Piemonte;Zadig ha scritto:ho letto, ho letto, e non credo proprio che la cucina partenopea sia superiore a quella sicula.
in Campania, gente che cucina male i fondamentali non la trovi proprio; non ne faccio tanto una questione di piatti comparati, dove è un po' questione di gusto, ma di tradizione e approccio medio: pure un nerd 20enne salernitano ha una sensibilità tecnica quasi da novelle cuisine, perché è proprio il Genius loci; ma li hai mai sentiti parlare ? quelli si arrapano solo a descrivere quello che mangeranno, come lo prepareranno... fanno i simposi e stanno a discutere per ore tirando in ballo nonne e bisnonne sulla teoria; nel resto d'Italia hai certamente delle eccellenze basate sulla valorizzazione di prodotti e tradizioni, ma non a quel livello di fissa
FUCKTOTUM ha scritto:
Maglia nera, per me, in Italia e non a caso: Basilicata e Molise. Seguono Calabria e Abruzzo.
Coraline ha scritto:FUCKTOTUM ha scritto:
Maglia nera, per me, in Italia e non a caso: Basilicata e Molise. Seguono Calabria e Abruzzo.
Perchè non ti piace la cucina abruzzese?
Ninfa, i tuoi cupcake sono spettacolari, ma quanto sei brava?
FUCKTOTUM ha scritto:
No shura mi piace eccome. Solo che personalmete prediligo cose che non richiedono sonni postprandiali. La mia personale esperienza mi dice che è una delle cucine rimasta più legata alla tradizione e a me sfrucuglia molto l'inusitato.
boh, forse mi sono espresso male; non sto giudicando la qualità di quello che trovi nelle trattorie o ristoranti, ma il livello di codificazione e completezza rispetto ad uno standard;kohkarunagi ha scritto:Confermo la prima impressione, non la conosci affatto la cucina sicula. Da quel che dici si desume chiaramente.
Coraline ha scritto:FUCKTOTUM ha scritto:
No shura mi piace eccome. Solo che personalmete prediligo cose che non richiedono sonni postprandiali. La mia personale esperienza mi dice che è una delle cucine rimasta più legata alla tradizione e a me sfrucuglia molto l'inusitato.
Vero che la tradizione è ben radicata e anche che i tentativi di muoversi diversamente, per quella che è la mia esperienza, spesso sono mal riusciti. Sarà che sono reduce da un disastroso cenone di Capodanno in un locale dal pomposo nome di "locanda biologica etc etc", sarà che l'inusitato, come dici tu, bisogna davvero saperlo proporre, ma qui solo certi agriturismi e alcuni ristoranti di pesce riescono a coniugare la tradizione con qualcosa di innovativo, e non è facile trovarne..
Avevo capito il tuo dire, e mi spiace ma non è come dici.Magonzo ha scritto:boh, forse mi sono espresso male; non sto giudicando la qualità di quello che trovi nelle trattorie o ristoranti, ma il livello di codificazione e completezza rispetto ad uno standard;kohkarunagi ha scritto:Confermo la prima impressione, non la conosci affatto la cucina sicula. Da quel che dici si desume chiaramente.
in Italia, le cucine regionali sono quasi sempre casalinghe e popolari, influenzate dai prodotti disponibili, spesso eccellenti, ma poco evolute, perché negli ambienti popolari non c'era materialmente la possibilità di creare uno standard completo ed evoluto come è avvenuto in Francia tra il XVII e il XX sec.;
tranne, per diversi motivi, che in Piemonte e Campania;
per dire, in Toscana, dove i contadini sono sempre stati mediamente più benestanti che altrove, ci sono buoni prodotti ma i piatti tradizionali e più noti sono davvero rudimentali e folkloristici, di scarsissima evoluzione o ricerca;
ora, è certo che presso le famiglie aristocratiche palermitane negli ultimi due secoli si praticasse una cucina di altissimo livello internazionale e fasto, ma questa non ha potuto "respirare" ed è rimata relativamente isolata, perché mancava la cinghia di trasmissione metropolitana che c'è sempre stata a Napoli;
in Piemonte, oltre alla tradizione francese, è successo che ad un certo punto, nel XVIII sec è stato abolito il maggiorascato per un certo periodo, e così si è creata una classe rurale di piccoli nobili senza feudo che hanno diffuso a pioggia i costumi e le tradizioni aristocratiche;
lo vedi anche in altre manifestazioni della vita quotidiana, per esempio nell'antiquariato di oggi che per tutto ciò che sta tra Settecento e Ottocento pesca a piene mani in quei due bacini.
Magonzo ha scritto:boh, forse mi sono espresso male; non sto giudicando la qualità di quello che trovi nelle trattorie o ristoranti, ma il livello di codificazione e completezza rispetto ad uno standard;kohkarunagi ha scritto:Confermo la prima impressione, non la conosci affatto la cucina sicula. Da quel che dici si desume chiaramente.
in Italia, le cucine regionali sono quasi sempre casalinghe e popolari, influenzate dai prodotti disponibili, spesso eccellenti, ma poco evolute, perché negli ambienti popolari non c'era materialmente la possibilità di creare uno standard completo ed evoluto come è avvenuto in Francia tra il XVII e il XX sec.;
tranne, per diversi motivi, che in Piemonte e Campania;
per dire, in Toscana, dove i contadini sono sempre stati mediamente più benestanti che altrove, ci sono buoni prodotti ma i piatti tradizionali e più noti sono davvero rudimentali e folkloristici, di scarsissima evoluzione o ricerca;
ora, è certo che presso le famiglie aristocratiche palermitane negli ultimi due secoli si praticasse una cucina di altissimo livello internazionale e fasto, ma questa non ha potuto "respirare" ed è rimata relativamente isolata, perché mancava la cinghia di trasmissione metropolitana che c'è sempre stata a Napoli;
in Piemonte, oltre alla tradizione francese, è successo che ad un certo punto, nel XVIII sec è stato abolito il maggiorascato per un certo periodo, e così si è creata una classe rurale di piccoli nobili senza feudo che hanno diffuso a pioggia i costumi e le tradizioni aristocratiche;
lo vedi anche in altre manifestazioni della vita quotidiana, per esempio nell'antiquariato di oggi che per tutto ciò che sta tra Settecento e Ottocento pesca a piene mani in quei due bacini.
sai, non è che Kohka abbia del tutto torto:FUCKTOTUM ha scritto:
Oh mago viste le articolate argomentazioni di Kuminkiamangi mi sa che ti devi stare
E faresti male....nel Salento a pochi km dal porto di Tricase c'è appunto una fattoria bio che ha un nome del genere e ci si cena dietro prenotazione....a parte la bellezza di mangiare d'estate al fresco sotto gli alberi ....quello che ti fanno è da sturbo....e non lo dico io che sono orientato sul naturale ma tutta la comitiva che non la finiva più di chiedere bis e tris....già solo i panini caldi fatti in casa di cui alcuni alla cipolla a alle spezie erano da magnasse uno appresso all'altro....i formaggi fatti da loro sono delizie introvabili....la pasta e ceci era mejo der giudio a portico d'ottavia....er vino era da paura, i dolci fatti in casa da raccoje' le briciole per terra e i liquorino alle erbe me li volevo ruba' .....se posso c'è ritornoFUCKTOTUM ha scritto:Coraline ha scritto:FUCKTOTUM ha scritto:
No shura mi piace eccome. Solo che personalmete prediligo cose che non richiedono sonni postprandiali. La mia personale esperienza mi dice che è una delle cucine rimasta più legata alla tradizione e a me sfrucuglia molto l'inusitato.
Vero che la tradizione è ben radicata e anche che i tentativi di muoversi diversamente, per quella che è la mia esperienza, spesso sono mal riusciti. Sarà che sono reduce da un disastroso cenone di Capodanno in un locale dal pomposo nome di "locanda biologica etc etc", sarà che l'inusitato, come dici tu, bisogna davvero saperlo proporre, ma qui solo certi agriturismi e alcuni ristoranti di pesce riescono a coniugare la tradizione con qualcosa di innovativo, e non è facile trovarne..
Dovessi andare in un posto che si chiama "locanda biologica" sarebbe per dargli fuoco!
euvitt ha scritto:E faresti male....nel Salento a pochi km dal porto di Tricase c'è appunto una fattoria bio che ha un nome del genere e ci si cena dietro prenotazione....a parte la bellezza di mangiare d'estate al fresco sotto gli alberi ....quello che ti fanno è da sturbo....e non lo dico io che sono orientato sul naturale ma tutta la comitiva che non la finiva più di chiedere bis e tris....già solo i panini caldi fatti in casa di cui alcuni alla cipolla a alle spezie erano da magnasse uno appresso all'altro....i formaggi fatti da loro sono delizie introvabili....la pasta e ceci era mejo der giudio a portico d'ottavia....er vino era da paura, i dolci fatti in casa da raccoje' le briciole per terra e i liquorino alle erbe me li volevo ruba' .....se posso c'è ritornoFUCKTOTUM ha scritto:Coraline ha scritto:FUCKTOTUM ha scritto:
No shura mi piace eccome. Solo che personalmete prediligo cose che non richiedono sonni postprandiali. La mia personale esperienza mi dice che è una delle cucine rimasta più legata alla tradizione e a me sfrucuglia molto l'inusitato.
Vero che la tradizione è ben radicata e anche che i tentativi di muoversi diversamente, per quella che è la mia esperienza, spesso sono mal riusciti. Sarà che sono reduce da un disastroso cenone di Capodanno in un locale dal pomposo nome di "locanda biologica etc etc", sarà che l'inusitato, come dici tu, bisogna davvero saperlo proporre, ma qui solo certi agriturismi e alcuni ristoranti di pesce riescono a coniugare la tradizione con qualcosa di innovativo, e non è facile trovarne..
Dovessi andare in un posto che si chiama "locanda biologica" sarebbe per dargli fuoco!
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