Magonzo ha scritto:
continui a fare confusione tra probabilimo e determinismo; un conto è la statura media degli italiani, altro l'eventualità che un determinato soggetto sia in un certo modo o meno, un dato che rispetto a quella media di cui fa parte va soggetto a variabilità molto più ampie;
se parliamo dell'altezza, potrei riportarti variazioni apparentemente inspiegabili propro in entrambi i rami della mia famiglia; e comunque si tratta dell'altezza, che è un, tratto morfologico relativamente semplice;
Ma non mi pare che ci sia confusione. Lo dici tu stesso. Un fatto e' la caratteristica individuale, valutata di per se, che dipende dal patrimonio genetico ereditato, prevalentemente.
Un sistema semplice per misurare preventivamente l'altezza di un singolo e' quello di sommare l'altezza dei genitori, dividere per due e aggiungere dieci cm se maschio, o toglierli se femmina.
E' un metodo empirico ma abbastanza indicativo.
Cio' non toglie che anche l'individuo sia sottoposto a stimoli ambientali, e le sue ghiandole rispondano alla nutrizione di un certo tipo, variando la previsione di qualche cm.
Altro invece e' una media statistica, che valuta percio' le influenze ambientali, in particolare alimentari, per parametri come l'altezza o il peso.
Se oggi la popolazione e' un po' poi alta in media, e un po' più grassa, in media, e' perche' ci sono influenze ambientali [alimentari e comportamentali] diverse da venti anni fa.
Cio' comporta un discostamento dal prevedibile, perche' i geni che determinano i caratteri fenotipici, hanno una gamma di tolleranza e flessibilita'.
nei tuoi post precedenti però avevi messo in relazione l'eredità genetica (contrapposta al dato culturale) con tratti caratteriali complessi come il "coraggio" o la "viltà", e addirittura attribuendoli ad interi gruppi, al che io ti avevo segnalato che la ricerca al più ha documentato una maggiore o minore predisposizione genetica a percepire il pericolo fisico, che può determinare quello che noi chiamiamo di volta in volta temerarietà, incoscienza, idiozia, pavidità, prudenza, abilità...
Infatti.
Partendo dal presupposto che la mente e' il prodotto del cervello, prima di tutto[ma non solo], la costituzione del cervello determinerà il tipo di mente prodotta, così come il tipo di fegato determinera' i caratteri della bile prodotta, o il tipo di catena di montaggio determinera' il tipo di auto prodotta.
Tutte le caratteristiche della mente, percio', sono relative alla costituzione della fabbrica della mente, a cui l'ambiente puo' solo fornire gli elementi che gli servono per creare quel tipo di istinti, sentimenti, emozioni, pensieri, memoria, associazione, ecc.
Se sei nato con un cervello da vigliacco non diventerai mai un temerario, e se sei nato con un cervello da irresponsabile, non diventerai mai una persona affidabile.
Ogni posa, dovuta ad addomesticamento e condizionamento, saltera' nel momento in cui lo stress farà la sua apparizione, riportando tutto alla natura stessa del soggetto.
Questo e' anche il motivo del perche' le psicoterapie servono a ben poco.
"Dove non c'e', non ci si mette", diceva un vecchio professore di liceo. Lo diceva in toscano.