Unachi ha scritto:...
...
Tornando al tema: certo che quei tizi non faticano, bensì godono e fanno qualcosa di concreto per condividere la gioia e anche e soprattutto per darne Esempio a tutti i bambini del mondo, di qualunque età, a cominciare dai loro bambini veri.
Ciò non toglie che siano una minoranza assoluta.
Quanti , Lucio, Su x milioni di italiani, fanno questo?
Ed è vero che io cerco questo spirito.
Ma...non sono affranta per il fatto di non trovarlo al supermecato.
Sono affranta dalla visione surreale dei tanti e troppi e troppissimi che...lo cercamo al supermercato!
E che...lo so che non lo troveranno, lì.
Ma troveranno tanti sfizietti gastronomici e anche tanti fanatastici "pensierini" prefabbricati, utilissimi ad illudersi per una sera che "basta poco , che ce vo'? Pur'io ho fatto un natalone alla parrocchiella mia! Anvedi che fiocchetti sui poacchi e che panettone farcito?".
Continuando a costruire la frabbrica degli egoisti prima e depressi poi.
P.s. : chi era a cucinare in quel posto per i diseredati di tutto il mondo (non so perchè lo metto in p.s., visto che lo credo fondamentale) ....non eran Persone che avevano cominciato quel giorno. Non era (non è) Gente che cerca la "svorta etnico-buonista" per UNA sera. Quella è Gente che coltiva e pratica un credo Umano ogni giorno.
Un aspetto mi colpì particolarmente : il menù era assoltussimamente multietnico. Segno di un rispetto e di una postura culturale-esistenziale del Rispetto che...non si improvvisa in un giorno! E che ovviamente arricchisce TUTTI. E tristemente torno alla domanda : quanti? Quanti fan questo?
(siccome "sento" che la domanda sorge spontanea, rispondo direttamente: sì, io , assolutamente da non credente in nessun dio, ma molto credente nell'Umano ...lo faccio, nel mio piccolo. Con gioia e gratificazione. Ma questo non mi permette di ignorare che...sono gocce , proprio gocce, nell'oceano di lucine ...solo elettriche del centro commerciale.
Tagliate le parole belle, che comunque mi piacciono e mi gratificano. continuiamo l'argomento, che è interessante assai.
Solo con in apertura, me lo permetterai, una notarella "bigotta" che certo non ti interessa, ma per me è vitale:
il fatto che questi esempi siano tanto pochi, significa solo che la strada da percorrere è ancora assai lunga e poco ancora
si è trafficato il messaggio di Gesù.
"
Vi do un comandamento nuovo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi". Lo disse a pochissimi, ancora sono
in pochi. Mi piacerebbe dire "siamo" in pochi. Ci deve abbattere, questo fatto?
No, poi che dopo duemila anni non siamo estinti. Ci deve solo spingere a testimoniare meglio.
Fine della notarella "bigotta".
Orbene questo signore, che tranquillamente puoi considerare una persona perbene di tanto tempo fa, l'indicazione
la diede a tutti, non solo ai suoi, e non perché gliene venisse in tasca qualcosa, ma perché sapeva (immaginava? intuiva?)
che era un positivo, un meglio per loro. Che l'uomo vive meglio,
qui ed adesso, se è aduso all'amore verso
i suoi conspecifici, piuttosto che se si arrabatta e si agita nell'odio, nella sopraffazione e nell'ira.
E la nostra quotidiana esperienza, la mia, la tua, quella di chiunque voglia aprire un attimo gli occhi, ce lo dice
senza fallo. Fra i prevaricatori degli altri è vero che qualcuno (raro) sembra essere più felice, fare "più strada",
ma a fronte di uno solo di questi apparenti soddisfatti, sterminate folle di aspiranti prevaricatori impotenti soffrono.
E per cose piccolissime, per traguardi mancati di per se irrisori e vuoti, ma che nell'ansia dello sgomitare per emergere
sembrano vitali.
Ti farò un esempio autobiografico piccolissimo. Io, per mia natura, non ho mai tenuto alla carriera, al grado,
al comando; e non mi sono mai agitato per ottenere alcun favoritismo o "occhio di riguardo"; e per questo al mio tempo ero anche sbeffeggiato come snob.
Ebbene, arrivato alla pensione, mi sono ritrovato esattamente allo stesso livello (medio, mediocre accettabile, non conta nulla!)
di quei miei colleghi che quotidianamente si erano affannati per arraffare qualche privilegio.
"Ma se tu ti fossi adattato saresti arrivato chissà dove!...", mi rinfacciano. Forse si; infatti qualcuno c'è arrivato,
nelle "alte sfere" (magari per poi finire in galera, ma questo è un altro discorso), ma assai più probabilmente no,
ed avrei vissuto male per nulla!
Ecco, amica mia, quelle persone che tu vedi come mosche bianche, rari esempi di chissà quali straordinarie virtù,
sono semplicemente persone che hanno scelto di vivere il proprio oggi nella gioia, nella piccola ma profonda
soddisfazione dell'amore quotidiano, invece di puntare illudendosi a chissà quali irraggiungibili fantascientifici traguardi futuri!
Tutto lì!... vivono per sé, e contemporaneamente danno esempio, e lanciano proposta ed invito agli altri.
Semplicemente hanno scelto di vivere la magia del Natale tutto l'anno,
anche quando il mercato è invaso dai nuovi costumi da bagno, simili ma diversi da quelli dell'anno scorso che abbiamo comprato e non abbiamo potuto usare.
Ora bisogna cambiare tutto perché tutto è diventato "out".
Le persone che citi tu, semplicemente continuano a godersi i propri giorni. Uno dopo l'altro!
Forse domani ce ne sarà qualcuno di più, e più oltre molti di più, ed infine tutti.
Se così sarà, l'uomo, come specie sociale sarà un successo. Altrimenti, solo un fallimento.
E la creazione continuerà la sua corsa.
Prolisso come sempre, continuo a scusarmi.
Senza imparare ad essere sintetico...
Lucio Musto 24 novembre 2011
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