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Solo per i forumisti meridionali

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Sono nordica e non mi sono mai avventurata nel Meridione, sinora. sad sad

Vorrei però sorprendere i miei ospiti, che non si sognerebbero mai di accostare una minestra ai frutti di mare, con un primo (fra gli altri) mai assaggiato e non ancora degustato: la pasta e fagioli con le cozze.
In rete ho trovato la ricetta seguente:

http://www.misya.info/2011/08/03/pasta-e-fagioli-con-le-cozze.htm

Una mia amica mi ha consigliato di aggiungere alla cottura dei cannellini una carota, un pomodoro ed una cipolla. Inoltre mi ha suggerito di non salare i fagioli, perché il sale delle cozze potrebbe bastare, e di aggiungere una buona dose di peperoncino.

Avete degli altri spunti, suggerimenti o consigli da darmi? Che consistenza dovrebbe avere la minestra? Posso scegliere la pasta che preferisco o sono obbligatori gli spaghetti spezzati?

2
daniel
daniel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
niente spaghetti spezzati!!!! La pasta con le cozze dev'essere tubettoni, perchè in essa ci si devo infilare sia i fagiole che le cozze, alternativamente, e non deve essere ne brodosa ne tiratissima. Indispensabile o' diavulillo (piccolo peperoncino rosso assai piccante). Il pomodoro molte persone lo utilizzano per colorire e non per insaporire, in quanto dicono che il cibo biancastro fa tanto 'ospedale'...
Infine, per quanto al sale, ha ragione la tua amica, devi salare pochissimo la pasta in cottura e poi, il resto, lo fanno le cozze e la loro acqua.

3
silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Perdonami, ma cosa sono i tubettoni? scratch
Non li ho mai adocchiati, nemmeno nei negozi italiani di pasta preparata il giorno stesso; puoi aiutarmi?

La mia amica mi ha anche consigliato di "passare" i fagioli, in modo da creare una vellutata...

4
daniel
daniel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
in un buon supermercato, in una salumeria con buon assortimento, non è difficile reperire i tubettoni che sono i fratelli più grandi dei classici tubettini che si adoperano per sposare i piselli, ma non prendere quelli rigati. Eccotene alcune foto .


Solo per i forumisti meridionali Tub_110Solo per i forumisti meridionali Tub_310Solo per i forumisti meridionali Tub_410





Solo per i forumisti meridionali Tub_210



http://www.buttalapasta.it/articolo/ricetta-tubettoni-con-le-cozze-semplici-e-saporiti/1986/

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem

La ricerca sinora è stata vana… sadness

6
purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
Neanche io avevo mai sentito "tubettoni". Può essere che siano chiamati anche "ditali" (lisci o rigati, come li si vuole)?

Dalla foto (ditali lisci) mi sembrano simili, ma dipende dalla grandezza, in effetti, su cui non saprei dire.

Solo per i forumisti meridionali Ditali_lisci

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Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Io li ho! Che coincidenza.

Faccio foto:

Solo per i forumisti meridionali Snapshot201112222



Fino alla settimana scorsa non sapevo neanche che esistesse 'sta roba. Me li ha presi la fidanzatina.

Sul front della confezione vengono chiamati Calamarata. E sul retro c'è la spiegazione:

Calamarata, di origine campana, è un formato appartenente alla famiglia dei pàccheri e prende il nome dalla famiglia dei molluschi ai quali, una volta tagliati ad anelli, si riferisce per forma.

Ingredienti:

Semola di grano duro

8
daniel
daniel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
gentile signor automaalox, lei ch'è ben noto nel nostro forum per contrastare tutte le corbellerie che meno preparati od imprecisi scrivono, oggi ne ha recitata una grande quanto tutta la Valle dell'Eco.

Confondere la "calamarata" con i "Tubettoni" è un'assurdità macroscopica.

Le sia ben noto che il formato "Tubettoni" rientra fra quelli 'normali' di un pastificio e, quindi, venduto al prezzo standard degli altri formati di quel pastificio, mentre il formato "Calamarata", cosi come i "Manfredi", le "Mafalde" etc. sono considerati 'speciali' ed, in genere, hanno un costo doppio rispetto ai primi menzionati.

Buon natale.

9
silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Purtroppo i tubettoni, i “Manfredi” e le “Mafalde” qui non si trovano nemmeno nei pastifici, mentre gli altri tipi di pasta indicati sono esibiti dappertutto. Forse sceglierò i ditali, perché la calamarata non m'ispira.
Sinceramente a me non importa quanto costano, ma solo che la ricetta riesca bene e sia gradita, nonostante l’abbinamento dei fagioli coi frutti di mare per noi sia assolutamente insolito o addirittura impensabile. Immagino già gli occhi stupefatti e diffidenti degli ospiti! rotolarsi dal ridere

Sono ancora indecisa se passare i fagioli oppure lasciarli interi: voi cosa mi consigliate e perché?

P.S. Suvvia, ragazzi, non bisticciate per una bazzecola! Davvero non ti comprendo, Daniel; non sono a conoscenza delle vostre discussioni su altri temi, ma in quest’ambito non mi pare il caso. E poi… siamo quasi a Natale!

Auguro a Daniel, Lucio, Kleana, Automaalox ed a tutti i forumisti di trascorrerlo serenamente, circondati dall’affetto dei propri cari e con un pensiero rivolto a chi vive peggio di noi.

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Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
daniel ha scritto:gentile signor automaalox, lei ch'è ben noto nel nostro forum per contrastare tutte le corbellerie che meno preparati od imprecisi scrivono, oggi ne ha recitata una grande quanto tutta la Valle dell'Eco.

Confondere la "calamarata" con i "Tubettoni" è un'assurdità macroscopica.

Le sia ben noto che il formato "Tubettoni" rientra fra quelli 'normali' di un pastificio e, quindi, venduto al prezzo standard degli altri formati di quel pastificio, mentre il formato "Calamarata", cosi come i "Manfredi", le "Mafalde" etc. sono considerati 'speciali' ed, in genere, hanno un costo doppio rispetto ai primi menzionati.

Buon natale.

Sei molto esperto sul cibo, vedo. Mentre io non sono esperto di cibo.
Sei napoletano?

Solo per i forumisti meridionali Tumblr_ljlkrnLDXp1qj0zk3o1_250

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daniel
daniel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
silena ha scritto:Purtroppo i tubettoni, i “Manfredi” e le “Mafalde” qui non si trovano nemmeno nei pastifici, mentre gli altri tipi di pasta indicati sono esibiti dappertutto. Forse sceglierò i ditali, perché la calamarata non m'ispira.
Sinceramente a me non importa quanto costano, ma solo che la ricetta riesca bene e sia gradita, nonostante l’abbinamento dei fagioli coi frutti di mare per noi sia assolutamente insolito o addirittura impensabile. Immagino già gli occhi stupefatti e diffidenti degli ospiti! rotolarsi dal ridere

Sono ancora indecisa se passare i fagioli oppure lasciarli interi: voi cosa mi consigliate e perché?

P.S. Suvvia, ragazzi, non bisticciate per una bazzecola! Davvero non ti comprendo, Daniel; non sono a conoscenza delle vostre discussioni su altri temi, ma in quest’ambito non mi pare il caso. E poi… siamo quasi a Natale!

Auguro a Daniel, Lucio, Kleana, Automaalox ed a tutti i forumisti di trascorrerlo serenamente, circondati dall’affetto dei propri cari e con un pensiero rivolto a chi vive peggio di noi.



Non so in quale zona d'Italia tu viva, ma a Brescia e provincia (Travagliato), a Bergamo e provincia (Seriate), a Lodi e provincia (Salerano sul Lambro), in saluemrai si trovano i tubettoni, te lo assicuro. Di Treviso non ho informazioni precise, ma di Padova e di Verona si, ed anche li si trovano e facilmente...

Per quanto riguarda il bisticcio, esso non è tale e quanto da me rimarcato è avvenuto con la mia Direttrice (sono redattore del CdP) e con BigBOSS, dove ci fu una precisazione un pò rumorosa e... fastidiosa.


Buon Natale.

12
purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
Sì, però in tutto il vostro bisticciare non mi avete risposto, uffa!
"Tubettoni" e "ditali" sono sinonimi oppure no?
Perché dalle foto a me sembrano uguali, ma nelle foto non si capiscono le proporzioni e quindi magari i tubettoni sono ditali più grandi, non so...




Solo per i forumisti meridionali Tub_110 / Solo per i forumisti meridionali Ditali_lisci

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daniel
daniel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
I tubettoni sono 'ditali' più grandi che, a loro volta, sono più grandi dei 'ditalini' che, ho appreso, in vernacolo partenopeo hanno un significato assai diverso dal tipo di pasta.

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Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
silena ha scritto: Davvero non ti comprendo, Daniel; non sono a conoscenza delle vostre discussioni su altri temi, ma in quest’ambito non mi pare il caso.

A dire il vero neanche io sono a conoscenza di nostre discussioni su altri temi.
A meno che...

Auguro a Daniel, Lucio, Kleana, Automaalox ed a tutti i forumisti di trascorrerlo serenamente, circondati dall’affetto dei propri cari e con un pensiero rivolto a chi vive peggio di noi.

Grazie!
Comunque solo un pensiero per chi sta peggio è un po' pochino. Chi ha la possibilità magari potrebbe fare qualcosa di più.

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Kleana
Kleana
Viandante Storico
Viandante Storico
silena ha scritto:
Auguro a Daniel, Lucio, Kleana, Automaalox ed a tutti i forumisti di trascorrerlo serenamente, circondati dall’affetto dei propri cari e con un pensiero rivolto a chi vive peggio di noi.


Grazie, anche a te auguri di un Natale buono e sereno hug tenderly

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
La minestra coi fagioli cannellini e le cozze è stata un successone, dopo il primo istante d’imbarazzo! Era DIVINA, grazie a voi ed anche ad un commensale che aveva trascorso un periodo della sua vita nel Meridione e che laggiù aveva assaggiato solo una volta questa minestra dopo molte titubanze, perché era scura. Ma quali fagioli usano lì? I cannellini sono bianchi, mica scuri.

Certo non immaginavo che fosse così impegnativa, ma ce l’ho fatta. Solo per i forumisti meridionali 2504199820
Nel dubbio, ho passato solo ¾ dei fagioli.

@ Daniel
Abito molto, molto più a est dei posti da te menzionati.

@ Automaalox
Certo, si può fare di più. Mi sono limitata ai vecchierelli della famiglia, anche a quelli che sono solo dei conoscenti dei miei parenti, ma che vivono male la loro vecchiaia. Tutto sommato sono una persona timida e non oserei invitare a cena o a pranzo il vu cumprà che staziona davanti il supermercato, per molti motivi, primo fra tutti il fatto che nella mia famiglia si parla raramente l’italiano e temo che lui si sentirebbe fuori posto, fuori luogo.

Ora un periodo di dieta, almeno fino a Capodanno, sarebbe auspicabile, se non necessario.

17
daniel
daniel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Pasta, fagioli e cozze prevede, di base, l'uso dei cannellini, non 'passati', tuttavia c'e' chi, come variante, al posto dei cannellini, utilizza i borlotti, che preferisce, ma, in pratica, non rispetta la ricetta originaria. C'e', ancora, chi utilizza i fagioli messicani (neri) ed è questa una variante da considerare.

@ Silena, la prossima volta che vengo a Treviso, mi allungo da te e ti porterò, se me lo consenti, i tubettoni... rotolarsi dal ridere

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Zadig
Zadig
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Daniel, ed a me non porti nulla?

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
daniel ha scritto:

@ Silena, la prossima volta che vengo a Treviso, mi allungo da te e ti porterò, se me lo consenti, i tubettoni... rotolarsi dal ridere

Caro Daniel, pensi di cavartela così a buon mercato? Sorriso Scemo

Scherzo, fammi solo sapere con un po’ di anticipo quando pensi di venire, preferibilmente tramite mp. Sarai il benvenuto! party

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Silena, amica mia, che ginepraio di thread che hai aperto!... qui c'è da scriverci l'enciclopedia Treccani!

Forse mi cimento, forse no... non so; mo' sono impegnato cn l'insalata di rinforzo... ed è già un'epica impresa.

Comunque, piluccando fra gli interventi... per me:

- Niente abbinamento fagioli e frutti di mare. Vongole o cozze che siano facciamole per conto loro, a sauté, a zuppetta, a impepata, come meglio vi va lasciando intonso il loro odore di mare, mentre i fagioli lasciamoli regnare nel loro regno:
zuppe, con la pasta, all'uccelletto, al fiasco, alla messicana, in insalata... secondo la stagione e la qualità.

- Concordo con purplebunny. I tubettoni sono abbastanza vicini ai ditali, ma purtroppo gli standard si sono persi col tempo ed ogni pastificio mette i nomi che crede ai formati che si inventa... così nascono gli "occhi di lupo" buonissimi ma fuori ogni standard, la già citata calamarata (inesistente nei formati codificati, le mezze maniche, i ciavattoni eccetera... il problema grosso invece, è trovarli, almeno in alcune regioni.
Qui nella provincia di Ancona, per esempio, trovare la pasta liscia è un'impresa... ma qualsiasi formato sia, dal corallino al pacchero... solo roba rigata!

Curiosità culturale: i "tubetti" in generale nacquero con i pastifici industriali, e venivano ricavati dalle stesse filiere delle paste lunghe bucare. Per cui i tubetti rispecchiavano quei calibri.
Nella tradizione meridionale (Gragnanese per lo più, che poi ha fatto scuola)le trafile per pasta bucata erano:

Bucatino
Maccheroncello
Maccherone della Regina (speciale per i timballi)
Mezzanello
Mezzano
Mezzo zito (all'origine gli "Ziti" come pasta erano coniugati al maschile)
Zito
Zitone (per pasta al forno)
Candela (per paste al forno particolari, usata intera e non spezzata)
Pacchero (tradizionale a S.Stefano con la ricotta ed il ragout)

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silena
silena
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Caro Lucio, quando si comincia a parlare dei vari tipi di pasta o del caffè, solo chi vive in Italia è in grado di capire ed apprezzare le differenze e gli abbinamenti migliori. In giro per il mondo si trova di tutto, anche nei ristoranti italiani (il peggior pesto alla genovese che io abbia deglutito è stato quello assaggiato in un ristorante italiano a Londra, solo perché ero stomacata della cucina inglese; anzi, si dice che un cane italiano mangi meglio degli inglesi), e pochissimi stranieri potrebbero avvertire la raffinatezza di un piatto tipico di una qualsiasi regione italiana (ed anche francese).
Al contrario di te, io adoro sperimentare e ti garantisco che la minestra napoletana con le cozze è sublime. Non ho pregiudizi preventivi, se non quelli posteriori del palato e della digestione.

Però sei riuscito a titillare le mie papille e la mia curiosità: cos'è l'impepata? Solo per i forumisti meridionali 2504199820

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Parto da lontano, ma arrivo subito.

Le cozze, le vongole e gli altri frutti di mare sono un'idea, un profumo,
un sentore di mare, un alito di brezza, un riflesso di luna sul cangiare incostante e monotono delle onde...
delle naiadi che sfiorano la superficie sensibile delle papille del gusto
facendone scaturire sottili fosforescenze di piacere ... null'altro!

Accoppiandole con gusti decisi ed intensi, come ci sia augura abbia una minestra di fagioli degna di quel nome,
è come se tu costringessi delle farfalle in una robusta scatola da scarpe, utilissima senz'altro,ma non certo a valorizzare tanto diafana beltà!

Poi, fai come credi; coi gusti non si discute, ed anzi: buon appetito!

--------------------

L'impepata di cozze è un piatto difficilissimo, perché estremamente veloce nella preparazione.
Accade sempre così! Quando più una pietanza è scarna di componenti ed essenziale di manipolazione tanto più e di difficile riuscita...
per il semplice motivo che non ti è permesso nessuno sbaglio, che non hai tempo per correggere niente.

L'impepata di cozze si fa così
- Si mettono le cozze perfettamente pulite in un tegame possibilmente più largo che alto grande abbastanza da contenerle tutte ed avere ancora parecchio spazio libero
- Si macina una giusta dose di pepe nero direttamente sulle cozze
- Ci si aggiunge un'abbondante manciata di prezzemolo tritato in quel momento
- Si copre la pentola e si mette sul fuoco più forte (ma naturalmente adatto al tegame) che abbiamo a disposizione.
- Dopo qualche minuto e poi ancora altre volte, sempre a distanza di qualche minuto si scuote la pentola per rimestare i molluschi, ma senza scoperchiare, col movimento che usiamo sempre per saltare la pasta.
- Sei, sette minuti al massimo e possiamo scoperchiare per verificare che tutte o quasi tutte le cozze si siano aperte mostrando al centro il frutto ben raggomitolato. Ove occorresse, ricoprire subito e lasciar cuocere ancora qualche minuto.
- portare il tegame in tavola e servire su dei crostini caldissimi, possibilmente di pane integrale o freselle.

Tutto qui. Cozze, pepe, prezzemolo e pane.

Ma se le cozze non sono freschissime, se non sono ben lavate. se il pepe è troppo, se è poco (non serve aggiungerne a tavola), se la cottura è stata troppo breve, se è stata troppo lunga, se i crostini sono freddi, se sono di pane che si ammoscia oppure che non assorbe il liquido... hai inguaiato una impepata di cozze!

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Speciale per Silena

per non farti avvilire, ti passo una ricetta che, invece, non puoi praticamente sbagliare.
Basta che ci mtti programmazione, fantasia, tempo e pochi soldini.

----------------------------------------

A ‘nzalata ‘e rinforzo

Irrinunciabile, nella tradizione del “Cenone” natalizio, questo piatto umile e festoso accomuna tutti i napoletani in attesa dell’evento mistico della Natività.
Su umili deschi o in sfarzose tavolate, alla Vigilia di Natale, l’insalata di rinforzo a Napoli esige il suo posto di regina incontrastata, riconosciuta più del tradizionale ed ahimé sempre più caro capitone, gradita più delle sin troppo caloriche “ciòciole” tenace e diffusa più del Panettone invasore.

Onnipresente, tradizionale che più di tradizione non si può, innumerevoli volte preparata con cura e presentata con orgoglio, questa regina della tavola conserva tuttavia ancora alcune sacche di mistero, alcuni inesplorati golfi di scaramanzie antiche, alcune poco conosciute curiosità.

A cominciare dal nome: perché insalata “di rinforzo”?... io conosco tre possibili spiegazioni, ma non so se siano vere o arbitrarie, né so se ce ne siano altre, altrettanto possibili, più o meno documentate.

“Di rinforzo”, perché la cena della Vigilia, a Napoli rigorosamente vietata alle carni, è per definizione “di magro”, allegramente sorvolando sulla constatazione che il cefalo ed il capitone, i pesci di rito, sono fra gli animali più grassi che consolino le nostre tavole, che la frutta secca, noci, mandorle, nocelle e nocciole, pistacchi, datteri e canditi, radunati tutti sotto il generico appellativo di “ciòciole”, sono delle vere bombe energetiche, ed i dolci natalizi fra i più ricchi di zucchero…
Insalata ricca quindi atta a “rinforzare” la cena povera della vigilia… una spiegazione ragionevole certo se risaliamo ad altri tempi, quando a Napoli la denutrizione era di casa e davvero il “cenone” era poca cosa, ed una qualche aggiunta di sapore era oltremodo gradita.

Ma quelli erano altri tempi, tempi che non conosciamo se non negli antichi ricordi romanzati delle sceneggiate, malinconici, quando non deprimenti…
Fortunatamente oggi quei tempi sono passati, e l’appellativo può trovare una spiegazione molto diversa. “Di rinforzo” nel senso che “viene rinforzata” e “si rinforza”!...
Infatti oggi l’insalata di rinforzo avanza, sempre, ed al giorno di Natale ci troviamo con la gioiosa pietanza consumata solo in parte, o appena piluccata.

Ma nessun napoletano penserebbe di buttar via l’insalata di rinforzo come fa con gi altri avanzi del sin troppo opulento “Cenone di magro”!... buttare via l’insalata di rinforzo porta jella!... una specie di maledizione che ti sei cercato con le tue mani!... “ ‘a ‘nzalata ‘e rinforzo” è il simbolo testimone di benessere, attrattore di ricchezza, efficace alla bisogna quanto e più delle lenticchie di capodanno nei confronti delle monete!... ed il popolo napoletano oltremodo scaramantico e superstizioso, a queste cose ci sta attento assai!...

Ed allora ecco che di giorno in giorno l’insalata viene riacconciata in nuova presentazione, “rinforzata” col rifornimento degli ammennicoli consumati il giorno prima, aggiunta dell’olio ed aceto che lentamente assorbito, la rendono sempre più sapida e corposa nel gusto, conservando e diffondendo la gioiosità della festa.
L’insalata di rinforzo è essa stessa un simbolo del Natale!

La terza spiegazione che ho del nome di questa leccornia natalizia è la più banale, e semplicemente significherebbe insalata “rinforzata”, cioè arricchita di ammennicoli vari, per renderla più gustosa, più attraente, colorata e festosa…

Ed allora siamo al punto in cui dobbiamo dire come viene fatta, quest’insalata, anche se dare una “ricetta” qui è più azzardato che altrove, vista la duttilità della pietanza e la inesauribile fantasia della gente partenopea… ma almeno forniamo qualche linea guida!

Di base, ci vuole il cavolfiore. Bianco naturalmente nell’uso antico, ora viene accettato anche verde, violetto, o il cavolo broccolo “Romanesco” tanto caro agli estimatori di frattali (notate come, per l’effetto dell’aceto, in un paio di giorni il delizioso ortaggio cuspidato vira il suo colore dal verde brillante ad un bianco panna molto gradevole).
Quale che sia il cavolo va lessato intero e tenuto “al dente” anche perché destinato a sopportare rimaneggiamenti per più giorni… di solito fin quasi a capodanno… per essere posato tronfio e maestoso al centro del più importante “piatto da portata” in ceramica presente in famiglia.
La presenza dell’aceto sconsiglia altri materiali e per la sua funzione di festosità e di addobbo che gli compete richiede il massimo della visibilità.

Il cavolfiore è decorato, spesso completamente ricoperto di acciughe salate disiliscate e tenute immerse per almeno un giorno in olio di oliva. Ne guadagneranno in morbidezza, perderanno un po’ di sale e saranno meglio protette dall’inevitabile ossidazione.
Questo eburneo trofeo striato di nocciola porta in cuspide l’elemento distintivo del piatto: una papaccella rossa forte astutamente fissata con uno stuzzicadenti a due punte; una infilzata nel diavoletto rosso ed una nell’angelo bianco.
Cos’è una “papaccella”?... mi permetterò di spiegarlo per il mio eventuale lettore non partenopeo.
Le “papaccelle” verdi, rosse, forti o dolci, sono dei peperoni di taglia modesta, sei sette centimetri di diametro al massimo, di forma globosa e molto rincagnata, particolarmente sodi ed adatti ad essere conservati conzati sotto aceto. La loro “morte” naturale è nell’insalata di rinforzo o aggiunti a pezzi nella padella della carne di maiale ormai quasi a cottura.
Come cuspide dicevo del cavolfiore della ‘nzalata di rinforzo, ce ne vuole una piccola, rossa e forte… è quasi d’ obbligo, come la “mela ‘n bocca ‘o puorco”… di cui parleremo un’altra volta.

Piantato il centro del monumento, tutto il resto del piatto è libero per la decorazione, affidata all’estro artistico del preparatore che cercherà di farne una composizione il più sgargiante ed appetitosa possibile. Con quali ingredienti?...
Ancora papaccelle ed altri peperoni sott’aceto o sott’olio, tenuti interi o tagliati a listarelle o in altre forme, olive di ogni tipo e colori, funghetti sott’olio, verdure sott’aceto, cetriolini, carciofini, carotine, cipolline…
E perché no?... Natale è celebrazione di un evento passato ma anche immagine di attualità come il Presepe a Napoli ci insegna, prodotti della nuova globalizzazione e contaminazione culturale…
Ed allora chi più ne ha più ne metta! pannocchiette di mais, cuori di palma, punte di asparagi conservati in scatola, granellini di mais, germogli di soia e, come si suol dire… tutto quanto fa spettacolo.

Una ‘nzalata di rinforzo squillante di colori, elegante di disegno, accattivante di profumi… probabilmente non sarà squisitissima. alla vigilia di Natale, ma porterà tanta allegria in più… ed è quello che deve fare!
Il sapore lo conquisterà poco alla volta, da domani, quando l’altezzoso aristocratico trofeo centrale sarà diviso in più modesti fiocchetti di verdura ed andrà a mescolarsi con gli altri ingredienti, capperi e carotine, funghetti acidulati ed olive conze… ed i pochi filetti di acciughe sopravvissuti.
Domani la nostra insalata sarà migliore, quando gli aromi dei molti ingredienti si saranno fusi in casto connubio ad assumere nuovo gusto, una nuova identità.
Diventerà più buona, la nostra insalata, come più buone sono le cose fatte in comunione d’intenti, in ricerca di armonia, e se possibile, di perfezione.


Lucio Musto 27 dicembre 2011

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daniel
daniel
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Mi sono deliziato nel leggere la descrizione della MIA insalata di rinforzo fatta da Lucio, ma solo fino a quando non ha menzionato mais, pannocchiette, cuori di palma...

Vade retro!

Un "classico" non si sputtana in questo modo!






P.S. : perchè, restando in argomento, non descrivi, caro Lucio, l'origine e la ricetta delle linguine (o spaghetti, ma meglio le linguine) alla puttanesca?

Ricetta incommensurabile di "Gigino 'o fetente" del vico carceri a S.Felice di antica memoria, da non confondere con l'omonimo di Vico Equenze, inventore e brevettatore della pizza a metro?

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
e perché non la so, quell'origine (linguine, ovvio, senza possibilità di equivoco!... solo mia figlia ci fa le penne, ma lo fa per i suoi ospiti, e lei abita sulle rive del Danubio)...

Ho invece un aneddoto, che raccontai una volta con dovizia di particolari, ma ora non ritrovo lo scritto,
relativo a quando fui implicato per la preparazione della cena per un gruppo di religiosi e religiose di una congregazione mistica delle "Oasi della pace".
Mi sembrò giusto preparare il delizioso piatto per questi simpatici e gagliardi giovani e, per ossequio alla loro responsabile, una monachina francese di grande polso, volli titolarlo "linguine italiane alla Domiziana".

Ma la pia donna mi tolse subito d'imbarazzo spiegando ai confratelli che il nome originava dalla strada di Napoli
prediletta dalle lucciole, che lo avevano come piatto di elezione perché gustoso e veloce da preparare per loro che,
lavoratrici impegnate assai più di altre persone, di tempo libero per cucinare ne hanno davvero pochino!...

Hai capito la pia, minuta, monachina francese?
Ma le mie linguine se le spazzolarono tutte senza il minimo scrupolo!...


PS per Daniel. Amico, io faccio il cronista!... hai visto la foto della "mia" insalata di rinforzo?... ci trovi qualche sconceria?... io sono un puro!... e che ci posso fare se qualche ristoratore napoletano sulla 'nzalata di rinforzo ci mette qualunque munnezza, pur di fare l'originalità?... in fondo la legge la dettano loro, mica io che sono marchigiano!

In un post a parte, ti mando il mio intervento in un altro forum, dove c'era un commento della nonna sull'inzalata di rinforzo.

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