La mia personale opinione è che, per quanto le donne abbiamo preso coscienza dei loro diritti e delle loro potenzialità, finora non abbiano proposto un modello culturale alternativo, quale esisteva ai tempi del matriarcato.
Le società matriarcali, che ancora sopravvivono in piccolo presso qualche tribù isolata dalla nostra civiltà, erano fondate sull’aiuto e sul rispetto reciproco di tutti i suoi membri, senza alcuna distinzione di classe, pur avendo ciascuno dei compiti ben specifici. Ogni madre
trattava i piccoli del villaggio come fossero figli suoi, ed essi crescevano assieme a tutti gli altri membri, mentre i rapporti di parentela erano regolati per forza di cose in linea materna (“famiglia” allargata). Ulteriori accorgimenti erano adottati per evitare l’incesto, che solo in un secondo momento divenne tabù culturale. La proprietà privata non esisteva, e la sola idea di ritenersi superiori a qualcun altro sarebbe stata considerata un’assurdità.
Oggi le donne si sentono più forti che in passato, tengono al loro aspetto in una misura che prima era concessa solo alle nobili, e fanno carriera più per l’abilità di saper manipolare i detentori del potere con gli strumenti loro forniti da madre natura che per il loro valore intrinseco come persona.
Vi prego di non fraintendermi: ciò non toglie che vi siano donne capaci e intelligenti, anzi forse in media ci tengono più di noi a dimostrare di essere brave, ma molte di quelle che arrivano ai posti di comando ci arrivano quasi sempre per essersi conformate all’eredità maschilista.
Sono donne che scimmiottano gli uomini, e spesso più malviste dalle loro sottoposte rispetto agli equivalenti maschi.
Per finire, lancio una provocazione: secondo me, se il maschilismo è duro a morire, mai come oggi ciò è dovuto alla collaborazione attiva del genere femminile.
Voi che ne pensate?