[quote="euvitt"]Shakespeare ??? in realtà era un arabo e il suo vero nome era Sheik Speare

almeno così dice Gheddafi .

Secondo le regole della storiografia non si può sapere se Shakespeare è realmente esistito.
Stessa cosa con Abramo,Isacco,Giacobbe,David,Salomone,Cristo,Omero e tanti altri.
La storiografia ha le sue regole le quali dicono che Re Artù,Lancillotto,la Regina Ginevra e Robin Hood sono personaggi storici,anche se trasformati in personaggi fantastici dalle leggende del Graal.

euvitt ha scritto:Shakespeare ??? in realtà era un arabo e il suo vero nome era Sheik Speare

almeno così dice Gheddafi

E tu conosci un famoso avvocato di nome al-Fano?

al-Fanah.
al-fana.
al-Fano.
Alfano.

al-Bano fa lo stesso?
ma non credo sia avvocato...

La forza e la dolcezza.
Questa è perfezione assoluta. Come dire? Ispirazione divina.

Ma lei conosce solo Beethoven? Con tutti i grandi musicisti che abbianmo a disposizione...

bè...il concerto per violino e il concerto n. 5 per pianoforte di Beethoven....sono un po' come La Gioconda e La Pietà.
Come l'Acropoli di Atene.
Come L'Ultima Cena.

Non esageri ora... Alcune sue sinfonie sono un gradino sopra. E poi vi sono opere di qualcuno ancora più sublimi, ma mi complimento volentieri con lei per il suo buon gusto.

bè...ognuno ha una propria dimensione circa la perfezione.

Fogli sparsi.

Un po' come fogli sparsi dal vento in una stanza.
Come frammenti di un antico manoscritto ritrovati in una caverna.
Come fotogrammi di un vecchio film sparpagliati sopra un tavolo.
Come tasselli di un puzzle caduti per terra.
Come cocci di un vaso rotto.
Come pensieri che vagano in libertà.

O come tanti piccoli assaggi di vini diversi.

Mio nonno diceva: "Se non si guarda al "generale" non si puo' comprendere il "particolare". Se non si osserva il contesto è impossibile comprendere il dettaglio. Poichè il dettaglio eredita tutte le carattersitiche del contesto, anche se non si vedono".

Deriva dall'Object Orientation, che è una disciplina innovativa.

Dedica.

Mio caro Maestro, vabbè, Lei non mi conosce. Mi perdonerà se mi prendo la libertà di darle del "tu". Dunque....mio caro Maestro, uso queste note, il famoso "Deborah's Theme", tratto da "C'era una volta in America" per fare una dedica.

Già....C'era una volta. Ed ora non c'è più. O forse non c'è mai stata. Oggi prendo in prestito le tue note, caro Ennio, e le trasformo in un messaggio. Da questo punto infinitesimale della rete possano diffondersi e riempire lo spazio intero. Possano risuonare fino alla fine del tempo. Portando dentro di loro quel messaggio. Un messaggio che non arriverà da nessuna parte e che non vorrà ascoltare mai più, almeno non da me.

Eppure che queste note rimangano. Ad eterna testimonianza del fatto che....C'era una volta, cio' che adesso non c'è più. Perchè è stato semplicemente cancellato con un lieve gesto della mano, come fosse un fastidio. Perchè? Lo so perchè.

Anche se sarebbe stato meglio non saperlo mai.



Grazie Ennio.

Tramonti vissuti.



Questo è Capo Sandalo.
Giù, al Faro.
Un luogo che non è un luogo.
Ma una dimensione.



Questo....bè questo è il selvaggio West.
Il Pan di Zucchero.
Nella terra del fuoco.



Adoro i tramonti.
Anche se l'Alba è meglio.

Ricevo e pubblico:

"Ora posso dirti, caro amico, che conosco anche io il dolore straziante di una madre che, dopo aver visto il proprio figlio uscire di casa la mattina, non lo vedrà mai più. Nè vivo nè morto.
Conosco cosa puo' provare un padre il cui unico figlio sparisce inghiottito dal nulla.

Quel senso di attesa lacerante. Che non ti abbandona mai. Nè di giorno nè di notte. Che continua ad oscillare tra la speranza di un possibile ritorno e l'angoscia della certezza che non tornerà mai più. Che non lo vedrai mai più. Che non puoi nemmeno fargli un cazzo di funerale. Che non ci sarà nemmeno una tomba sulla quale piangerlo. Perchè semplicemente non esiste più. Perchè te l'hanno portato via. Violentato. Calpestato. Ucciso. Che giace da qualche parte...e tu non puoi farci niente. Non hai potuto farci niente. Non hai potuto difenderlo. E non potrai farci più niente.

Il dubbio assurdo che, forse, non è mai neppure esistito, quel figlio. Che forse è stato partorito dalla fantasia. Un dubbio assurdo accompagnato da quel senso di attesa lacerante. Che si trasforma in un lacerante senso di impotenza. Come fosse carta vetrata che qualcuno ti strofina sull'anima. Giorno e notte.
Quel senso di attesa che non finirà. Che non passerà.
Che non passerà mai. Che accompagnerà ogni respiro. Per sempre."

In bocca al lupo!

Fino a qualche secolo fa i lupi erano una minaccia per le comunità. Capitava, infatti, che aggredissero uomini, donne e bambini che si addentravano nei boschi. E ancora più spesso capitava che aggredissero il bestiame.

Per questo motivo il "cacciatore di lupi" era un uomo assai temuto e rispettato. Era colui che svolgeva un ruolo assai delicato e pericoloso. Proteggere la comunità a rischio della propria vita. I "cacciatori" si addentravano nei boschi a caccia di lupi. Tuttavia i lupi - che sono molto furbi - non si facevano beccare facilmente.

Da qui l'augurio: "In bocca al lupo". E' come dire..."che tu possa incontrare cio' che stai cercando, che la fortuna ti dia la possibilità di trovarti di fronte a lui, di incontrarlo...di finirgli - cioè - "in bocca"".
E la realtiva risposta: "crepi il lupo!". Che era la risposta del cacciatore. Ok finirgli "in bocca"....ma nello scontro finale che sia lui a crepare!

War Room.

Ma sì. Possiamo definirla anche la stanza dei bottoni. Dove si elaborano strategie e si prendono decisioni. Il luogo in cui si decide il futuro e lo si indirizza verso il successo.

Nella war room il processo decisionale si sviluppa attraverso tre fasi:

1- raccolta dati e informazioni
2- analisi
3- definizione nuova strategia

Il processo ovviamente è ciclico. La nuova strategia ha un orizzonte temporale limitato. Poi si riparte dal punto 1 e si arriva a elaborare una nuova strategia. Che puo' coincidere in parte, totalmente o per niente con l'ultima elaborata.

Ora, il concetto è semplice. Non puo' esistere alcuna decisione intelligente che possa prescindere dal punto 1 e 2. Senza il punto 1 e 2 ci si affida al puro istinto.

Anche io ho la mia War Room. E' il gabinetto.

Leggende





Forse hanno qualcosa da insegnare.

Colonne sonore.















Adoro questa donna.
Punto.

Cos'è la "femminilità"?

Vedere post precedente, please.
Trabocca di immagini di femminilità.

Il matrimonio del secolo.

A BERGAMOOOOOOOOOOO!!!!!!

Ma questo declino, che l'ha portata da Beethoven a Giorgia, è irreversibile o possiamo sperare in una ripresa?

Perchè lei disprezza sempre tutto cio' che io amo?
Mi ferisce così.
E io sono senzibbile.

Giorgia?
L'adoro.
Quando la vedo e la sento vado in brodo di giuggiole

Vabbè. Ora mi riprendo eh.
Tanto il mio amore per Giorgia è un amore impossibile.

"Ormai conosciamo tutti i risvolti del pensiero.
Tutti i suoi trucchi e le tecniche adottate.
Ne conosciamo i limiti. E gli scopi.
Anche quelli che si cerca in tutti i modi di nascondere.
Tutto ci è chiaro.

Ed appare così banale e insignificante.
Non ci stupisce più.

Le sole cose che ancora destano attenzione sono il coraggio e la dedizione.
Sì. Coraggio e dedizione.
Perchè esprimono un senso di appartenenza.
E il senso di appartenenza è la sola cosa che sia davvero interessante.
Da vivere."

Mio nonno.

Leggende.

xmanx ha scritto:Grazie Ennio.

Grazie xmanx.Bel post

xmanx ha scritto:Ricevo e pubblico:

"Ora posso dirti, caro amico, che conosco anche io il dolore straziante di una madre che, dopo aver visto il proprio figlio uscire di casa la mattina, non lo vedrà mai più. Nè vivo nè morto.
Conosco cosa puo' provare un padre il cui unico figlio sparisce inghiottito dal nulla.

Quel senso di attesa lacerante. Che non ti abbandona mai. Nè di giorno nè di notte. Che continua ad oscillare tra la speranza di un possibile ritorno e l'angoscia della certezza che non tornerà mai più. Che non lo vedrai mai più. Che non puoi nemmeno fargli un cazzo di funerale. Che non ci sarà nemmeno una tomba sulla quale piangerlo. Perchè semplicemente non esiste più. Perchè te l'hanno portato via. Violentato. Calpestato. Ucciso. Che giace da qualche parte...e tu non puoi farci niente. Non hai potuto farci niente. Non hai potuto difenderlo. E non potrai farci più niente.

Il dubbio assurdo che, forse, non è mai neppure esistito, quel figlio. Che forse è stato partorito dalla fantasia. Un dubbio assurdo accompagnato da quel senso di attesa lacerante. Che si trasforma in un lacerante senso di impotenza. Come fosse carta vetrata che qualcuno ti strofina sull'anima. Giorno e notte.
Quel senso di attesa che non finirà. Che non passerà.
Che non passerà mai. Che accompagnerà ogni respiro. Per sempre."

Mi scuso per aver quotato per intero. Ma un post così , mi ha tolto ogni parola.Nè ironica, nè solidale, nè di commento. E' un post semplicemente stupendo.Piacere di averti conosciuto xmanx.
Io sono Steiner, nessuno.
E il connubio fra il commento sonoro e le parole che hai citato mi ha lasciato di stucco.Ho provato una compassione enorme. Se capisci cosa voglio dire.Una compassione che nessun uccelletto morto dal freddo potrà mai provare per sè stesso.Un intimo senso di cordoglio.
Per quel che vale, venendo da nessuno....Bravo!. Cribbio !che post!

Un Eco molto, molto intenso.
L'ho apprezzato.
Steiner.