xmanx ha scritto:No no....vorrei solo che big ci spiegasse qual è il SUO modello educativo di riferimento...qual è il quadro di valori che trasmette....nel suo lavoro educativo.
Se si considera più un "educatore morale" o un "educatore etico"....e quali sono i suoi sistemi di valori di riferimento quando fa l'uno o fa l'altro.
Cioè, la domanda è: per chi lavora big?
Senza nessuna ironia da parte mia: i tuoi scritti (non solo in questo 3d)mi trasmettevano una sensazione particolare che non riuscivo a definire. Sai quando si percepisce nell'Altro la preesistenza di suoi fondamentali così abissalmente diversi dai propri che...avverti una sorta di impotenza cosmica e non sai da dove partire?
Ecco : io , leggendoti, provavo qualcosa di questo genere.
E adesso, grazie a quanto quotato , credo di aver inquadrato (almeno un po') , dove risieda uno dei fondamentali sideralmente paralleli , fra te e me, ma credo anche fra te e molti altri.
In una sola frase potrei dire che (per quel che mi arriva) tu hai "l'idea della necessità del regime" nel DNA . Ma non si capirebbe e quindi cerco di spiegarmi: da ogni tua parola trapela un tuo archetipo personale ed indiscusso ...secondo il quale...l'educatore dovrebbe essere il robot perfetto ed addetto alla costruzione, revisione e collaudo di altri robottini destinati ad essere perfetti. Perfetti per cosa? Non lo so, e oltre che "per il regime" non saprei immaginare.
Quasi trasuda il tuo terrore che possa essere promosso ed incentivato lo Spirito Critico. E assurdamente parli di fatti ed eventi come fossero...bulloni da posizionare nella loro rigidità e freddezza metallica nell'unico foro possibile del robottino.
Implicito e sottinteso che robot e robottini non siano soli al mondo : non avrebbero senso senza un padrone et ideatore del mondo robotizzato. E questo lo sai benissimo. Sono io che non ho ancora capito se ti autocollochi tra i robot o tra gli ideatori e controllori del mondo robotizzato.
O meglio: ho un'altra percezione (soggettivissima, per carità) : che avresti una gran voglia di poterti collocare tra gli ideatori e padroni, mentre non ti accorgi che - visto frustrato questo desiderio - ti ritrovi a tuo agio soltanto fra robot e robottini, senza manco provarne dolore o senso di oltraggio per te stesso.
Se io guardo la realtà, invece, ne vedo e vivo una completamente diversa dalla tua, inconciliabile con la tua.
Quella di chi è profondamente convinto che il Primo Valore Qualificante di un Umano sia la propria UMANITA' (che vuol dire tante cose, caro X, tra le quali la propria caratterialità e la propria visione delle cose e del mondo).
E questa Umanità trionfa in ogni dove e qualifica ogni consesso umano.
La Scuola o il Centro di Recupero Sociale non fanno alcuna eccezione (per fortuna!) e sarebbe disumanizzzante pretendere un robot che fosse capace di deprivarsene, oltre che crudele verso di lui, giacchè (sempre : per fortuna!) anche quelli che tu vedi come robottini in costruzione ne hanno la loro ampia e benedetta dose, di Umanità.
La Scuola ne rappresenta uno spaccato esemplare: chi di noi non ha avuto l'insegnante ottuso che era tutto un "questo è il programma, questo il dettato ministeriale, e questo si fa!" ????
E chi di noi, a 13 anni come a 26, forte della PROPRIA umanità, non l'ha intimamente autoridotto all'ottuso che era, con ciò stesso disconoscendo in lui ogni forma di sostanziale autorevolezza, pur con cotanta "autoritarietà" ?
Ciò che non è accaduto ai nostri Educatori che, per quanto trasgressivi rispetto all'ordine normativo letteralmente inteso, hanno SAPUTO far VIVERE l'Essenza di un progetto, proprio ed esattamente trasgredendola ove necessario per ossequio all'Intelligenza!!!! Non solo la propria, sia chiaro: quanto e sopratutto per Rispetto a quella degli Educandi!
L'Educatore come l'Educando, caro X, nel mio mondo sono Uomini.
Trovo criminale ogni "progetto educativo" che oblìi questa CERTEZZA, per favorire al suo posto la robotizzazione.
La Capacità Critica è una delle manifestazioni più alte dell'Intelligenza. Ed è IN NATURA. In quel comparto della "Natura" che è esattamente quello QUALIFICANTE dell'UMANO.
Su questa (mia) premessa: che razza di Dis-educatore potrebbe mai essere quello che negasse questo quid prioritarissimo, e che invece è (per fortuna, terza volta!) PRESENTE tanto nell'Educatore quanto negli Educandi????
E quanto, quanto quanto è Educatore da Nobel...colui che questa Umanità la traduce nella propria mission, essendo probabilmnete molto più felicemente consaepvole di te, caro X, che l'Altro, quand'anche nel ruolo transitorio di educando per età o per malasorte, ne sia FELICISSAMENTE DOTATO (anche solo in potenza) PER NATURA?
Dopo diecimilioni di bit spesi in parole...io torno - su queste premesse che sentivo ovvie - al quesito iniziale di Big. Che si chiedeva come far capire a dei sedicenni che in Riina non c'è nulla da ridere, e che lo schifo - assolutamente giustifcato - avrebbe ben altri fondamenti che non siano la sua sgrammaticatezza da analfabeta o giù di lì.
Secondo me quei Ragazzi possono benissimo CAPIRE, purchè SAPPIANO.
Sappiano i FATTI.
E se poi, insieme ai FATTI, apprendono la "Umanità di Big" , stai tranqui X : nessuno di quei Ragazzi è lobotomizzato : se - dalla lettura congiunta dei fatti - spunterà una "Umanità" di Big che sia eccessivamente fuorviata da proprie convinzioni non ineccepibili.....Big (come tanti nostri insegnanti) sarà posto in discussione e DISCUTERA' , pronto anche (ovviamente) a rivedere qualche proprio assioma, se del caso.
Ma INSIEME, l'Educatore Big ed i suoi Ragazzi ....avranno fatto LIEVITARE UMANITA'.