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tulip ha scritto:
Ma che significa?
Tu , pur sapendo che tuo figlio non ti ascolterà, non gli dici di non usare la droga ? o di non bere?
Ci sono cose che si dicono perchè è giusto, perchè ci crediamo e nella speranza che qualcuno le ascolti , ma non sempre è così, ma vale la pena provare
Ultima modifica di Herr Gespenst il Gio 22 Dic 2011 - 13:29 - modificato 1 volta.
xmanx ha scritto:tulip ha scritto:
Ma che significa?
Tu , pur sapendo che tuo figlio non ti ascolterà, non gli dici di non usare la droga ? o di non bere?
Ci sono cose che si dicono perchè è giusto, perchè ci crediamo e nella speranza che qualcuno le ascolti , ma non sempre è così, ma vale la pena provare
C'è differenza tra la responsabilità che si ha verso il proprio figlio e quella che si ha verso un "estraneo".
C'è differenza tra chi ha un ruolo di responsabilità riconosciuto su delle persone (ad esempio un educatore a cui le famiglie affidano i propri figli) e chi invece un ruolo non ce l'ha (ad esempio il responsabile di una struttura pubblica nella quale i ragazzi entrano ed escono a loro piacimento).
In realtà, cara Tulip, uno dei compiti principali di un educatore è comprendere "ciò di cui si è effettivamente responsabili e ciò che, invece, e al di fuori della propria responsabilità".
Uno che "vuole salvare il mondo" NON E' MAI un buon educatore.
Candido ha scritto:hakimsanai43 ha scritto:
Io ho insegnato per 30 anni nelle scuole medie e non ho avuto mai problemi in quanto già dal primo giorno di scuola,i ragazzi capivano che io ero arruolato nell'esercito degli alunni contro quello dei genitori e colleghi.
Ma tu Hakim sei la reincarnazione di Matusalemme? Stando dalla parte degli alunni, che ovviamente non vogliono fare un caxxo, che cosa mai insegnavi?
OT: ma possibile che su ogni argomento discusso si debba cadere in polemiche preistoriche su comunismo e fascismo...
Per altri aspetti però Big e sick boy da punti di vista ben diversi hanno posto un quesito di enorme interesse. Infatti, l'"educatore", se così vogliamo chiamarlo, da CHE COSA deve mettere in guardia senza per questo ledere la libertà di scelta? L'insegnante stesso non dovrebbe essere un po' ANCHE un educatore oppure limitarsi a parlare di Garibaldi e funzioni algebriche? Insomma, in soldoni, cosa vuol dire EDUCARE? Risposta che SEMBRA facile, ma è difficilissima, secondo me...
xmanx ha scritto:Un centro di "aggregazione giovanile", come quello descritto da big, NON è un luogo di educazione. Per il semplice fatto che non esiste un "legame forte" con i ragazzi.
I ragazzi vanno in luoghi come quelli come se andassero al bar.
Il fatto che big si consideri un educatore mi fa sorridere. Big ignora il fatto che un educatore, per essere tale, deve avere "il ruolo" di educatore...ed essere riconosciuto come tale dai ragazzi.
L'autorevolezza non è legata all'abito...ma senza abito non ci sarà mai autorevolezza, perchè tu, agli occhi dei ragazzi, sei solo quello che "ha le chiavi e apre il centro".
Quindi...il fatto che uno gestisce un centro dove vengono i figli degli altri...non significa che sei un "educatore" di quei ragazzi.
Candido ha scritto:Concordo, è del tutto inutile dire "l'alcol fa male". Occorre dare una prova, spaccandogli in testa una bottiglia di whisky...
xmanx ha scritto:Caro big....un CENTRO SOCIALE sarebbe, per te, un luogo educativo....addirittura un LUOGO DI PREVENZIONE?
E tu saresti addiritttura un educatore?
Non fraintendermi big....non sto esprimendo un giudizio sulla tua capacità di essere un educatore. Magari sarai anche il miglio educatore del mondo.
E' il contesto, caro big. Il contesto.
Se tu sei davvero un educatore (cosa di cui dubito fortemente)...dovresti sapere che, per un educatore, il "contesto" è determinante.
E...credimi...un CENTRO SOCIALE non è nè un luogo educativo e tantomeno un luogo di prevenzione.
E se tu immagini di essere un educatore perchè hai le chiavi di un centro sociale e apri la porta al mattino....mi fai ridere.
hakimsanai43 ha scritto:Candido ha scritto:Concordo, è del tutto inutile dire "l'alcol fa male". Occorre dare una prova, spaccandogli in testa una bottiglia di whisky...
Vedi? Tutte e due le vie sono inutili !
Ci vuole la terza via:il primario disse all'lcolista:"Vieni con me un attimo."
E gli fece vedere un ottantenne,ancora alcolista,che camminava facendo i bisogni e dietro di lui un'infermiera che puliva:
"Quanti anni hai?"
"27"
"E quando avrai 80 anni vuoi diventare come lui? Quello è il tuo fituro?"
Da quel giorno quel ragazzo non bevette più neppure una goccia di alcool.
Vedi? La terza via,la via della COMPRENSIONE.Cioè la RISPOSTA alla situazione,non la solita REAZIONE che non porta da nessuna parte.
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
... con la PRESENZA DI UN educatore che si occupa di gestire gli spazi, le attrezzature e fa prevenzione, a volte anche solo con la propria presenza, ....
Ultima modifica di xmanx il Gio 22 Dic 2011 - 15:31 - modificato 1 volta.
tu conosci big? e allora perchè metti in dubbio le sue parole?xmanx ha scritto:Caro big....un CENTRO SOCIALE sarebbe, per te, un luogo educativo....addirittura un LUOGO DI PREVENZIONE?
E tu saresti addiritttura un educatore?
Non fraintendermi big....non sto esprimendo un giudizio sulla tua capacità di essere un educatore. Magari sarai anche il miglio educatore del mondo.
E' il contesto, caro big. Il contesto.
Se tu sei davvero un educatore (cosa di cui dubito fortemente)...dovresti sapere che, per un educatore, il "contesto" è determinante.
E...credimi...un CENTRO SOCIALE non è nè un luogo educativo e tantomeno un luogo di prevenzione.
E se tu immagini di essere un educatore perchè hai le chiavi di un centro sociale e apri la porta al mattino....mi fai ridere.
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:@candido vedi tu parli di questi ragazzi incivili, maleducati, offensivi ecc ecc e poi parli della preside politicizzata che non consente di usare le maniere forti che invece...che farebbero? Produrrebbero risultati? Nei film americani forse, mi ricordo The principal con james belushi in cui lui è il preside che fa il figo e poi spezza le reni agli spacciatori girando con una maza da baseball...ecco è un film americano, bisogna certamente mettere dei limiti, capire chi si ha di fronte e cosa si vuole ottenere.
Di fronte a te c'è una classe di soggetti che hanno già avuto diversi fallimenti scolastici, sono adolescenti e quindi anche fossero a posto con famiglie serene, sarebbero incazzati lo stesso come tutti gli adolescenti, è il loro momento (l'ultimo) di dubitare di un sistema che li ha già etichettati come "perdenti" mettiti nei loro panni, te ne staresti buono buono a farti inculare dalla prof per l'ennesima volta? O manderesti a fare in culo la prof appena la vedi?
Io penso che con il buonismo non si ottiene nulla perchè può essere letto come ipocrita disinteresse (fai pure, rovinati con le tue mani) con le cattive si fa peggio perchè si conferma che la violenza è unica risposta alla violenza ed allora come i drughi dell'arancia meccanica finiranno o in galera o a fare gli sbirri per avere la patente per poter essere violenti, oppure li prendi per un braccio e affronti ogni problema di volta in volta curandoti della persona che hai di fronte, e se hai di fronte un minore tabagista (parallelo all'esempio di akim) lo porti a fare un giro in un reparto di malati terminali di tumore, per fargli vedere se il fumo fa male o no, ecc ecc... allora l'insegnante diventa anche educatore, perchè molti insegnanti sono ISTRUTTORI non EDUCATORI
xmanx ha scritto:Sempre in attesa dei tuoi "titoli" e del tuo "curriculum"...di educatore.
Dai...stupiscici.
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