@Unachi: la diatriba sui possibili effetti dannosi delle droghe va avanti, in ambito scientifico, da anni e, su internet, è possibile reperire un'enorme quantità di materiale a sostegno dell'una o dell'altra tesi, sebbene nel caso di chi sostiene un collegamento tra droghe e danni di tipo psico o neurologico si parli molto di più di "correlazione" che non di "causa". Ad ogni modo, nel quote che hai sottolineato, facevo riferimento a
questa ricerca condotta al King's College di Londra dal Dr. David Halpern, di cui si può leggere un sunto divulgativo
qui (in italiano) e
qui (in inglese).
Il sunto è che, come ho detto, un uso non eccessivamente intensivo, prolungato (ma non "a vita" o comunque per decenni) non produce effetti dannosi sul cervello.
Da questo punto di vista, mi permetto di darti un consiglio: nel raccogliere questo genere di informazioni, normalmente i pareri di un Addetto ai Lavori sono abbastanza sbilanciati. A parte che, in quanto essere umano, qualsiasi parere esprime è filtrato dal suo bagaglio di convinzioni personali, c'è da considerare il fatto che, lavorando in quell'ambiente, vede il PEGGIO di quello che può succedere. Ed è vero, c'è gente che per una sola pasticca di extasy (che non è marijuana, non è un fungo e non è LSD) se n'è uscita di testa. Solo che, poi, quando sono andati ad analizzare le sostanze che aveva in corpo, non hanno trovato solo metilenediossimetamfetamina, cioè MDMA, cioè il principio attivo dell'extasy: saltavano fuori amfetamine di scarto, piombo e stricnina. E saltavano fuori perchè chi, nel mercato nero, le produce le droghe di sintesi, ha tutto l'interesse ad alterarle e appesantirle con sostanze che costino 1/100 di quella attiva.
Se invece fossimo in un regime di liberalizzazione, questo processo si potrebbe controllare e si potrebbero distribuire sostanze controllate, non adulterate, pulite e molto più sicure.
A questo proposito, ti inviterei a documentarti sulla vita dello scienziato Albert Hoffman (1906 - 2008), dello scrittore William Burroughs (1914 - 1997) e dello psicologo Timothy Leary (1920 - 1996). Tutti e tre questi signori hanno condotto lunghissime sperimentazioni -su sè stessi prima di tutto- con praticamente ogni genere di droga psicotropa conosciuta. Hoffman è lo scopritore dell'LSD, Burroughs ha passato gli ultimi 50 anni della sua vita tra eroinomania e alcolismo, e Leary è stato un pioniere dell'uso dell'LSD in psicanalisi. Tutti e tre, per questo ho riportato le date di nascita e morte, sono arrivati ad età non poco avanzate, tutti e tre ci sono arrivati lucidissimi e tutti e tre hanno condiviso la possibilità di assumere droghe nelle loro forme pure, non alterate in alcun modo.
Naturalmente, questo non ha valore scientifico, pure è indicativo -anche considerando che sono tre esempi su un numero ben più alto che avrei potuto prendere- del fatto che la qualità ed il tipo di utilizzo che si fa di una sostanza sono i veri fattori che determinano se quella sostanza sarà dannosa o meno.
Quello che succede oggi, tra i giovanissimi, è un uso sconsiderato. Nel caso che citi tu, ad esempio, si parla del fatto che il ragazzo di buona famiglia (quindi, come dice BIG, facilmente predisposto già di suo "a diventare Norman Bates") si sia "calato una pasta". Non si dice, però, se abbia bevuto alcolici prima, insieme o dopo averlo fatto, cosa che fanno quasi tutti (di solito, l'extasy si prende in discoteca e in discoteca si beve). Ora, quasi nessuno sa che l'interazione combinata tra l'alcol e le metamfetamine può schizzare il cervello fino ai 45 gradi di temperatura, friggendolo, senza che la persona se ne accorga.
Quando questo capita, e un ragazzino finisce per terra con la schiuma alla bocca e stira le zampe, oppure riporta un danno che lo rende violento, o apatico, la colpa di chi è? Del ragazzino ignorante che, cazzonescamente, si è comprato una pasticca senza sapere cosa c'era dentro e, ancor più coglionescamente, l'ha mischiata con alcolici (e, magari, altre sostanze) senza avere idea di cosa potesse succedergli? É colpa dello spacciatore che gliel'ha venduta, la pasticca? É colpa di chi trova più semplice criminalizzare le droghe, sapendo che tanto verranno vendute e consumate lo stesso, invece di fare in modo che sul mercato vengano immesse sostanze sicure, in ambienti controllati, vendute da personale qualificato e che -contestualmente- si faccia formazione (nelle scuole, nei locali, nei punti di aggregazione) per un consumo consapevole ed intelligente?
Ovviamente l'unica risposta sensata è che è colpa di tutti e tre ma, almeno da dove guardo io le cose e dalle mie esperienze (che, con le droghe, sono abbastanza consistenti) direi che la responsabilità principale sta al terzo gruppo di soggetti.
Piccola precisazione: abbiamo parlato di ecstasy che, essendo una pasticca, è tra le droghe in assoluto più facili da adulterare, insieme alle polveri (amfetamine, cocaina, eroina). Alterare un trip di LSD -che è un cartoncino bagnato con una o due gocce di acido lisergico- è possibile, ma già più difficile. Alterare l'hashish, che è una pasta resinosa il cui principio attivo (tetrahidrocannabinolo) è lo stesso della marijuana (contenuto appunto nella resina) è pure molto semplice, ma ci sono "test" molto semplici (tra cui odore, sapore e reazione alla combustione) molto semplici per accorgersi del "taglio". Adulterare la marijuana è pure molto difficile (si tratta di fiori resinosi di una pianta che, al massimo, possono essere inumuditi per aumentarne il peso (nei casi peggiori, si aggiunge ammoniaca per potenziare un effetto momentaneo) ma, anche lì, conoscendo la sostanza è facile accorgersi se sia di qualità o meno. Alterare un fungo o un cactus allucinogeni, che vanno presi "così come sono in natura" o essiccati, è pressocché impossibile, sia perché sarebbe facilissimo scoprire il trucco, sia perché sono terribilmente potenti già da soli.
Spero di essere stato esauriente.