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i dubbi di un educatore

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Candido
Candido
Viandante Storico
Viandante Storico
Esiste un'età critica, verso i 15-16 anni, dove spesso si decide del proprio destino futuro, età critica soprattutto nei casi in cui l'adolescente per vari motivi, non solo famigliari, abbia imboccato una strada rischiosa. Cosa possa scattare in lui per rimetterlo in carreggiata o, al contrario, per "perderlo", è difficile dire.
Educare è forse anche porsi da pari a pari, con sano e crudo realismo, con lucida proiezione futura (questo atteggiamento porta a QUESTE conseguenze, quest'altro invece apre altre possibilità...), senza pietismi, paternalismi, moralismi...cosa però quasi impossibile per un insegnante che deve pure portare avanti un programma ed è comunque rivestito di un ruolo non accetto allo spirito ribelle del ragazzo "difficile".

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Già, questa è una cosa che ha sempre "sorpreso" anche me. Quando frequentavo il liceo classico c'era un ragazzo, ripetente, in classe con noi che -pur non essendo passato attraverso il minorile- veniva fuori da una delle realtà sociali più difficili di Pescara. Era fuor di dubbio uno di quelli più aggressivi e spacconi nel modo di porsi, con tutti, compagni come insegnanti. Ma tutto sommato non ha mai creato veri problemi, a me o ad altri e non ha mai dato un seguito agli occasionali scoppi di ira contro i professori o il resto del personale.
Purtroppo ha lasciato l'anno dopo che sono entrato io ed è stata probabilmente la prima volta che ho constatato con mano un fallimento comunicativo così marcato all'interno del nostro sistema scolastico (almeno, la prima volta che ho avuto modo di vederlo su qualcun altro e non sulla mia pelle).

Il punto è che non era nemmeno l'unico, ad essere così, ma -sebbene io fossi un elemento "eclatante", nel modo di pormi, di vestire, di atteggiarmi e dunque di sovente bersaglio delle aggressioni tipicamente adolescenziali verso chi è differente- non ho mai avuto problemi da queste persone.
I guai grossi li ho sempre avuti da queste piccole orde di ragazzini, vestiti all'ultima moda, pettinati benissimo, viso pulito, figli di medici, avvocati, imprenditori che erano perfettamente capaci di riempirti di pugni a gragnuola e, mezzo secondo dopo, di ricomporsi appena avevano sentore di un prof che entrava in classe.
A me, in realtà, è andata anche bene perché non appena le mie espressioni nell'abbigliamento e nell'estetica sono iniziate a diventare più "sinistre" mi sono bastate un paio di scene fatte bene e, dopo averne fatto pisciare sotto uno, la maggior parte di questi soggetti si è passata la voce che io fossi abbastanza fuori da slamarli e mi hanno bene o male lasciato perdere. Ma ci sono stati compagni di classe, molto meno disposti di me a trattare con gli stessi metodi, che hanno passato cinque anni d'inferno per questa gente.

Io credo... ma, qui, si tratta di una sensazione, non ho molto di esperienziale a cui ancorarla... il vuoto totale che ho sempre sentito "emanare" da queste persone -nei comportamenti, negli interessi, negli sguardi-... mi rendo conto che, in parte, lo percepivo come vuoto perché a separarci c'è un abisso, culturale soprattutto nel senso più ampio di questa parola, eppure non so... ho sempre pensato che, in qualche modo, dovesse riflettere il "vuoto" che vivevano a casa, in famiglia.

78
xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Mah...caro Sick, tu hai detto che nei paesi anglosassoni si acquisisce il titolo anche solo con l'esperienza, dopo regolare esame di idoneità. A parte il fatto che qui non siamo nei paesi anglosassoni i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820 ...non mi sembra che il compagno big abbia mai sostenuto un esame di idoneità...che non fosse il tuo esame. Per cui ti rifaccio la domanda: sei forse tu una commissione d'esame legalmente riconosciuta? scratch

Detto questo....se magari mi dice qual è la legge che conferisce a big il titolo di "educatore", te ne sarei grato. i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820

Ed ora entriamo nel merito. Di fronte alla affermazione della ragazza che vuole entrare nell guardia di finanza, il compagno big, tace. Tace perchè lui detesta le armi...e quindi NON E' in grado di sostenere un confronto sereno con quella ragazza.

Un educatore SEPARA ciò che piace a lui, dalle legittime aspirazioni di un ragazzo. Usare le armi non deve piacere a big...ma deve piacere al ragazzo che ha di fronte. E un ragazzo non deve abbracciare la visione del mondo di big, ma deve seguire le proprie aspirazioni.
Un educatore SEPARA la propria visione del mondo dalle aspirazioni delle persone che ha davanti. Ed è in grado di sostenere la scelta di un ragazzo anche se questa contrasta con la propria visione del mondo. Per il semplice motivo che un educatore non è un Guru e non si pone l'obiettivo di fare proselitismo.
Concetto che a big sfugge. Essendo un autodidatta e un autoproclamato educatore...è ovvio che questa fondamentale regola gli sfugge.
Se avresse appena appena studiato la materia, lo saprebbe. Non avendo studiato...la ignora. i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820

P.S.Ah...è ovvio che un educatore vero è tenuto a DENUNCIARE un ragazzo se verifica che le sue aspirazioni e comportamenti sono illegali. Domanda: come fa big a denunciare un ragazzo che fa attività illecite...se lui stesso NON CREDE al nostro sistema legale? i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820
Bell'educatore che abbiamo. E' un campione dell'educazione i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820

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Unachi
Unachi
Viandante Storico
Viandante Storico
Ho letto Sick con più interesse che mai (il perchè lo dico subito : conosco il liceoo classico di Pescara, e...faccio persino fatica ad immaginare che possa esservi sopravvissuto un "figlio del degrado"; il liceo classico di Pescara era ed è assolutamente classista. Conserva retaggi lontanissimi e sparuti di "meritocratico", però, e quindi mi torna l'autoaffermazione-nonostante di Sick. Per le stesse ragioni, giuro, fatico enormemente ad immaginare un...Rancitelli , Sick? O Zanni, o San Donato (?) che possa aver vissuto una sola ora di democrazia in un posto del genere. E , ci tengo a precisarlo : "democrazia" significa che il "non figlio di", in quel misero posto, per godere della stessa considerazione di un "figlio di papà" DEVE essere Einstein. Per cui....chiudo questa parentesi con sentitissimi Complimenti a Sick).

Superato questo attimo di stupore, io son d'accordo con Candido. Son d'accordo sul fatto che ci sia una frazione di età maledetta , quella in cui per crescere ti opponi a tutto, nella quale sei a rischio di sbandamento totale. OGGI.
Se sei un figlio del degrado avviene che che sei solo perchè tuo padre e tua madre devono pensare ad altro per farti sopravvivere. Se non sei figlio del degrado avviene perchè tuo padre e tua madre pensano di "dover vivere chiamandolo sopravvivere". E tu , a quindici anni , sei SOLO. E qualunque cosa e qualunque idea e qualunque balordaggine potrà sostituire PER SEMPRE quel padre e quella madre che non c'erano. :_-_:

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^Sick_Boy
^Sick_Boy
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Per prima cosa, le precisazioni importanti...

@Unachi: forse sono io che sto intendendo male il tuo post -nel qual caso questa precisazione non ha ragione di esistere- ma devo chiarire per correttezza che io vengo da una famiglia del tutto borghese (padre professore ordinario di pedagogia all'università di Chieti, madre libraia) che è stata addirittura in grado di attutirmi il più possibile il "colpo" della separazione/divorzio, quindi personalmente non ho mai vissuto alcun tipo di disagio o degrado sociale. Il compagno di scuola di cui parlavo nel post n°77, invece, proveniva precisamente da Rancitelli (per chi non conosce Pescara: si tratta di una zona di case popolari fortemente degradata, abitata da una minoranza rom e da una maggioranza di italiani poverissimi che, nonostante i recenti tentativi di urbanizzazione, continua a sembrare il far west). E di LUI posso dire che ha la mia massima ammirazione per non aver massacrato di botte chiunque gli capitasse a tiro in quella che era, a tutti gli effetti, una scuola profondamente classista. Vero è che il preside che avevamo all'epoca -persona molto colta, molto comunistà e di spiccata umanità- si prodigava in tutti i modi per attutire questo classismo, ma è vero pure che (la maggior parte di) studenti ed insegnanti ti "pesavano" al primo sguardo e bastava non essere vestiti nel modo giusto o non avere il giusto "portamento" per finire velocissimamente bollati.
Quello che potrebbe averti tratto in inganno -se inganno c'è stato- è la mia affermazione per cui mi vestivo in modo decisamente poco consono agli stereotipi in voga e reagivo -anche di cattiveria dove lo avvertivo necessario- se qualcuno provava a mettermi i piedi sopra. Questo però dipende soprattutto dal fatto che i miei non mi hanno mai fatto sentire la necessità di conformarmi ad un modello e mi hanno sempre lasciato libero di fare le mie scelte, le mie "esplorazioni" e, perché no, anche i miei errori.

Comunque, ti ringrazio per la sincerità e per il modo di porti (e parlo anche di altri thread). Magari si riuscissero a fare più conversazioni con questo clima e in queste modalità. Il che purtroppo ci porta, per un attimo, a...

@xmanx: viste le ardimentose minacce di cui mi fai oggetto in un altro thread, dovrei semplicemente ignorarti limitandomi a ricordarti che quanto detto lì vale anche qui, ossia che se continui a cercare di usare argomenti già ampiamente sviscerati e risolti con il solo scopo di mandare in vacca la discussione, finisce che ti segnalo, perché non è possibile nè civile dover discutere con il continuo intervento di chi di discutere non ha nessuna voglia ma, in compenso, non sa fare altro che attaccare chiunque nel solo tentativo di affermare il proprio ego. E prima che ti fai venire un'altra crisi isterica: non ti sto minacciando, ti sto invitando a rispettare utenti e regole (di civiltà PRIMA che di forum), avvertendoti ("uomo avvisato ecc.") di cosa succede se continui.

Tuttavia ci sono due cose su cui voglio risponderti. Ad una, la tua ossessione maniacale per il "titolo" di BIG, ti rispondo con un quote dal messaggio n°64 -ovvero SEDICI messaggi fa, a dimostrazione di quanto scarse siano le tue capacità dialettiche e di quanto tu ti stia incocciando su un argomento esaurito ormai da tempo.

BIGbossSTIGAZZI al messaggio n°64 ha scritto:io faccio l'educatore come mestiere da 21 anni, come volontariato da tutta una vita, sono educatore professionale in quanto (pur non avendo la laurea, cosa che non ho mai nascosto) all'entrata in vigore delle leggi nazionale e regionale al paragrafo sul riconoscimento delle figure professionali, avevo maturato ben più dell'esperienza richiesta per il riconoscimento del titolo.

Ergo, tale titolo gli è stato riconosciuto a norma di legge.

Quanto alla ragazza che vuole entrare nella GdF -ma questo lo dico soprattutto a BIG usando xmanx solo come "trampolino"- trovo che il comportamento avuto dal nostro bossSTIGAZZI sia stato ottimo. Il tempo e le occasioni per approfondire il discorso, con quella ragazza o con tutto il gruppo o con una parte di esso, non mancheranno di certo e, piuttosto che risponderle a bruciapelo qualcosa che avrebbe rischiato di compromettere le future opportunità di dialogo.
Naturalmente, l'aspirazione della ragazza è legittima e altrettanto naturalmente il fatto che manifesti grande entusiasmo all'idea di usare le armi è inquientante. E la possibilità che il fatto di usare le armi possa essere una delle spinte motivazionali che portano questa ragazza a pensare alla GdF configura uno scenario inquietante. Ma se BIG saprà, come ha già fatto in passato, "mettersi alla sua altezza", farsi percepire da "pari" e buttare là uno spunto di riflessione, ad esempio, sui rischi che accompagnano la responsabilità di avere -ed essere autorizzati ad usare- un'arma, è molto probabile che avrà un ulteriore successo come educatore.

Un successo -e poi basta con le menate di ICS- sicuramente maggiore di quello che otterebbe quella specie di robot che è stato descritto che separa tutto il suo vissuto dalla sua professione ed incoraggia acriticamente purché non ci sia infrazione di legge. Non capisco perché, a questo punto, spendiamo i soldi per educatori, docenti e professori e non li sostituiamo tutti con dei computer.


Tornando completamente I.T. vedo che, almeno per quanto riguarda Unachi, Candido e il sottoscritto, muoviamo dal terreno comune che ci sia un vuoto, una mancanza in seno alla famiglia (a prescindere dalla condizione sociale) che rende facilissimo prendere per buona qualsiasi stronzata (ad esempio la tanto decantata "legge della giungla" o le idee negazioniste che certi pagliacci spacciano in giro).
Questo mi fa domandare se, secondo voi, rientri tra i compiti dell'educatore il tentare ANCHE un approccio alla famiglia, nel caso dei ragazzi con le inclinazioni più pericolose, o se non ci sia un (o meglio: dove sia il) limite oltre il quale riconoscere la fine del proprio ruolo e "l'impossibilità" di intervenire.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Questo mi fa domandare se, secondo voi, rientri tra i compiti dell'educatore il tentare ANCHE un approccio alla famiglia, nel caso dei ragazzi con le inclinazioni più pericolose, o se non ci sia un (o meglio: dove sia il) limite oltre il quale riconoscere la fine del proprio ruolo e "l'impossibilità" di intervenire.[/quote]



premetto che potrebbe sembrare che io abbia più risposte che dubbi, ma in realtà si tratta di "modalità di intervento upgradabili" non di risposte, ossia avendo maturato una notevole esperienza ho una idea di come intervenire in varie situazioni (sia nella prassi che nella norma) ma questa è modificabile momento per momento e variabile a seconda di chi ho di fronte e comunque non mi esime dall'errore....premesso questo bisogna dire che ci sono compiti espliciti dell'educatore e un cosiddetto (solitamente attribuito solo agli insegnanti ma il concetto si attaglia benissimo anche agli educatori) curricolo nascosto.

I compiti espliciti sono quelli fissati dal committente alla presa in carico del servizio e sono di solito relativi al solo utente in caso di interventi di tempo libero, rivolti all'utente ed al gruppo classe in caso di sostegno scolastico e rivolti all'utente ed alla famiglia in caso di interventi domiciliari. Poi ci sono i compiti del curricolo nascosto.

All'università di Bologna con il grande Canevaro si parlava di curricolo nascosto per dire tutti quegli elementi culturali, caratteriali ed identitari che si esprimono in una relazione con un utente da cui c'è una triplice distanza

culturale

emotiva

generazionale

ed intendeva l'insieme di idee, riti e fissazioni, religiose politiche ed altro, talmente sottopelle da passare inosservate anche all'insegnante, ossia uno come me è talmente di sinistra che se non l'ha sempre presente finisce che INVOLONTARIAMENTE venga influenzato il proprio intervento rendendolo meno efficace più che meno professionale, sì anche perchè il curricolo nascosto è ineliminabile, si può controllarlo facendolo emergere tipo "vi dico questo perchè io sono di sinistra, quindi fate la tara e prendete delle mie affermazioni quel che ritenete valido"

il curricolo nascosto nel senso di influenza sui COMPITI nel mio caso funziona così:

in un intervento di tempo libero oltre a rivolgere la mia attenzione educativa all'utente la rivolgo agli ambienti in cui di volta in volta si trova inserito ed all'ambito relazionale, fungendo da tramite e quindi diventando de facto anche "educativo" nei confronti di chi si relaziona con il/ mio/miei utente/i.

in un intervento educativo scolastico oltre all'utente ed al gruppo classe, mi rivolgo anche agli insegnanti ed ai collaboratori scolastici o al personale amministrativo se e quando entri in relazione con il mio utente

in un intervento domiciliare utente, famiglia, servizi sociali, tribunale...tutti diventano utenti e/o committenti principali e secondari perchè l'ambito relazionale modifica e stravolge qualsiasi intervento.

per la seconda domanda, sull'impossibilità di intervento, penso che persone diverse abbiano capacità diverse per cui dove non arrivo io forse qualcun altro riesce ad ottenere dei risultati positivi, nessuno riesce a fare tutto, c'è chi non riesce a seguire gli anziani, chi i tossicodipendenti, chi i minori devianti, chi i disabili, chi le vittime di abuso, chi i malati terminali, chi i bambini affetti da gravi patologie ...l'importante è avere sempre un occhio su di sè e capire se in quel caso specifico si stà facendo un danno, un intervento inutile o un intervento adeguato e nei primi due casi passare la palla...

rassicuro tutti (se a qualcuno importa) sul fatto che l'atteggiamento inutilmente provocatorio di x sia completamente svincolato dalla realtà e non mi crei alcun problema anche perchè io ho i risultati del mio lavoro sotto gli occhi e così i miei committenti e quindi sono sicuro, non solo che nei casi che seguo ora stò facendo un buon lavoro, ma che io o il comune o l'asl o la mia cooperativa, se io mi mostrassi inadeguato verrei immediatamente rimosso e sostituito con persone più capaci.

Inoltre visto che, vincitore di concorso, dopo aver lavorato nel pubblico per 7 anni mi sono licenziato nel momento in cui non sentivo più di fare un "buon lavoro" aprendo una realtà di precariato sottopagato, devo dire che mi sento un pò coglione (per i danni personali che ho subito) ma anche un pò orgoglioso per aver fatto quel che era giusto, e a volte è giusto andarsene.

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hakimsanai43
hakimsanai43
Viandante Storico
Viandante Storico
Unachi ha scritto:Ho letto Sick con più interesse che mai (il perchè lo dico subito : conosco il liceoo classico di Pescara, e...faccio persino fatica ad immaginare che possa esservi sopravvissuto un "figlio del degrado"; il liceo classico di Pescara era ed è assolutamente classista. Conserva retaggi lontanissimi e sparuti di "meritocratico", però, e quindi mi torna l'autoaffermazione-nonostante di Sick. Per le stesse ragioni, giuro, fatico enormemente ad immaginare un...Rancitelli , Sick? O Zanni, o San Donato (?) che possa aver vissuto una sola ora di democrazia in un posto del genere. E , ci tengo a precisarlo : "democrazia" significa che il "non figlio di", in quel misero posto, per godere della stessa considerazione di un "figlio di papà" DEVE essere Einstein. Per cui....chiudo questa parentesi con sentitissimi Complimenti a Sick).

Superato questo attimo di stupore, io son d'accordo con Candido. Son d'accordo sul fatto che ci sia una frazione di età maledetta , quella in cui per crescere ti opponi a tutto, nella quale sei a rischio di sbandamento totale. OGGI.
Se sei un figlio del degrado avviene che che sei solo perchè tuo padre e tua madre devono pensare ad altro per farti sopravvivere. Se non sei figlio del degrado avviene perchè tuo padre e tua madre pensano di "dover vivere chiamandolo sopravvivere". E tu , a quindici anni , sei SOLO. E qualunque cosa e qualunque idea e qualunque balordaggine potrà sostituire PER SEMPRE quel padre e quella madre che non c'erano. :_-_:

cool
Quando avevo 4/5 anni ero famoso in tutto il paese perchè dicevo che mia mamma mi insegna l'INDUCAZIONE invece di EDUCAZIONE.
Ma quella volta non mi rendevo conto di dire una cosa verissima.
Infatti:"Educare proviene dal latino" E-DUCARE" che significa portar fuori e non portar dentro.Portare il bambino fuori dall'ignoranza,fuori da un mondo falso e corrotto.Ma l'educatore (occidentale)fa esattamente il contrario: Porta il bambino,che nasce libero,nella prigione di questo mondo.

Nella classifica dei paesi più corrotti del mondo l'Italia è al secondo posto dopo la Thailandia.E l'educatore porta il bambino innocente in questo mondo corrotto.Cioè fa l'INducatore,come dicevo io quella volta.

hissfit

83
xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820
Leggendo qua e là, osservo che big "vanta" una professionalità senza aver mai conseguito nessun titolo di studio relativo a quella professionalità. Afferma, però, che la sua "professionalità" è stata riconosciuta "per legge".
Una "legge" che non ha imposto "un esame ed una valutazione personale dell'individuo"...ma una "legge" che ha riconosciuto "urbi et orbi" una qualifica professionale basandosi solo sull'anzianità di servizio.
Vabbè. Prendiamo atto del fatto che mai nessuno ha potuto esaminare e valutare le competenze di big. E che gli è stata riconosciuta una qualifica professionale "per legge". Questo dice tutto senza bisogno di ulteriori commenti.

Un educatore NON deve trasmettere la propria visione del mondo alle persone con le quali si relaziona. Ma DEVE sostenere e favorire le inclinazioni di una persona anche se queste congliggono o sono opposte alla propria visione del mondo. Questo perchè compito dell'educatore non è fare proselitismo, ma è fare in modo che una pesona possa riconoscere le proprie aspirazioni e seguirle.
Siccome il nostro compagno big non ha studiato, ma ha ottenuto un titolo "per legge", ignora questa regola fondamentale.

E ora arriviamo all'ultimo punto. L'autorevolezza e la credibilità.
Un educatore è tanto più autorevole quanto più è credibile. Un educatore, cioè, mette "la propria vita, il proprio credo e i propri comportamenti" nel piatto della relazione...ma non per IMPORLI agli altri...ma per dimostrare che è CREDIBILE, e quindi AUTOREVOLE. Cioè è una persona della quale ci si può fidare. Un educatore, cioè, non può muoversi in un contesto che gli dà da mangiare e, al tempo stesso, avere una intima visione del mondo che contrasta con quel contesto...poichè perderebbe subito di credibilità. E quindi di autorevolezza.

Ora...il nostro compagno big lavora in una struttura che appartiene a uno stato e a un modello di società in cui non crede. Prende soldi da uno stato e da un modello sociale in cui non crede. E prende dei soldi da una ricchezza (i lavoratori privati che generano la ricchezza con cui viene pagato il suo stipendio) che lui considera come l'espressione del capitalismo sfruttatore e imperialista.
Insomma....abbiamo un educatore che "disprezza" tutto il contesto in cui opera e che gli dà da mangiare....tranne i soldi. Quelli non li disprezza. i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820

Un educatore serio sa benissimo che con simili premesse qualunque credibilità e autorevolezza va a pallino. Ma il nostro compagno big lo ignora. E lo ignora perchè non ha studiato, ma, appunto, ha ricevuto il suo titolo "per legge".

Se avesse, invece, studiato saprebbe che un educatore non ha alcuna credibilità se disprezza il modello sociale in cui vive e ne apprezza, però, i soldi. E non ha alcuna credibilità perchè questa EVIDENTE contraddizione fa emergere l'IPOCRISIA di un tale educatore. E, se big avesse studiato, saprebbe che l'IPOCRISIA è proprio ciò che un educatore combatte e rifugge...proprio per mantenere la propria credibilità e, quindi, autorevolezza.
i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820



Ultima modifica di xmanx il Ven 23 Dic 2011 - 10:40 - modificato 1 volta.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
@ akim ........eccone un altro, l'educatore fa questo l'educatore fa quello...tutti pensano di sapere cosa fa o dovrebbe fare l'educatore...mamma mia che brutta cosa l'ignoranza piena di sè, guarda akim che se tu non fossi così presuntuoso si potrebbe pure trovare qualcosa di vero in quello che dici, ma tu generalizzi e fai di tutta l'erba un fascio come tanti altri, ci sono tante persone che non sono educatori che dicono di esserlo (la più grande delle categorie è quelle dei preti e affini) ma poi ci sono preti che sono veramente bravissimi educatori, come don Milani...ci sono istruttori, insegnanti, ma veramente pochi educatori e tutti quelli che conosco non educano alla pigra quiescenza, ma cercano in tutti i modi di stimolare il dubbio, il confronto, cercano di far vedere altre prospettive, altre angolazioni che portano a stare nella società in maniera diversa dal soldatino, cioè scusami ma NON E' VERO nè che ci siano educatori che educano allo scontro frontale con la polizia, nè che ci siano servi del potere orwelliano che educano all'obbedienza ti consiglio un libro di don Milani scritto tanti anni fa "l'obbedienza non è più una virtù" già che ci sei leggiti pure "ettera ad una professoressa" che ti fai una cultura e spari meno cazzate

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
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x, tagliamo la testa al toro, tu che mestiere fai? Dillo e io ti credo, io ti ho detto che mestiere faccio io, non vuoi credermi?

Cazzi tuoi!

Vuoi mettere in dubbio la mia professionalità?

Fallo, ma visto che il tema del topic non è questo ti consiglio di smetterla di disturbare per niente, tanto si è capita la tua opinione, continuare significa solo volersi fare ascoltare con la violenza tipica di chi come te finge di essere democratico.



xmanx ha scritto: i dubbi di un educatore - Pagina 4 750739
Leggendo qua e là, osservo che big "vanta" una professionalità senza aver mai conseguito nessun titolo di studio relativo a quella professionalità. Afferma, però, che la sua "professionalità" è stata riconosciuta "per legge".
Una "legge" che non ha imposto "un esame ed una valutazione personale dell'individuo"...ma una "legge" che ha riconosciuto "urbi et orbi" una qualifica professionale basandosi solo sull'anzianità di servizio.
Vabbè. Prendiamo atto del fatto che mai nessuno ha potuto esaminare e valutare le competenze di big. E che gli è stata riconosciuta una qualifica professionale "per legge". Questo dice tutto senza bisogno di ulteriori commenti.

e allora non fare ulteriori commenti, sì in linea con te stesso almeno



Un educatore NON deve trasmettere la propria visione del mondo alle persone con le quali si relaziona.

Un educatore non può evitare di trasmettere (involontariamente o volontariamente) la propria visione del mondo sostenere il contrario lo può fare solo chi è completamente a digiuno di cosa sia educare

Ma DEVE sostenere e favorire le inclinazioni di una persona anche se queste congliggono o sono opposte alla propria visione del mondo.

Quindi se un ragazzo ha una inclinazione a delinquere bisogna sostenerlo e favorirlo? Ecco perchè hai sempre sostenuto B.

Questo perchè compito dell'educatore non è fare proselitismo, ma è fare in modo che una pesona possa riconoscere le proprie aspirazioni e seguirle.
Siccome il nostro compagno big non ha studiato, ma ha ottenuto un titolo "per legge", ignora questa regola fondamentale.

e x sapessi...non ho mai SMESSO di studiare

E ora arriviamo all'ultimo punto. L'autorevolezza e la credibilità.

due frecce che mancano al tuo arco


Un educatore è tanto più autorevole quanto più è credibile.

Quindi chiaramente non sei un educatore



Un educatore, cioè, mette "la propria vita, il proprio credo e i propri comportamenti" nel piatto della relazione. Un educatore, cioè, non può muoversi in un contesto e, al tempo stesso, avere una intima visione del mondo che contrasta con quel contesto...poichè perderebbe subito di credibilità. E quindi di autorevolezza.
Ora...il nostro compagno big lavora in una struttura che appartiene a uno stato e a un modello di società in cui non crede.

e chi lo dice tu? con quali pezze d'appoggio? Io credo in questa società che contiene i germi del cambiamento, io credo nel cambiamento, forse che questa società è solo come la vedi TU?

Prende soldi da uno stato e da un modello sociale in cui non crede. E prende dei soldi da una ricchezza (i lavoratori privati che generano la ricchezza con cui viene pagato il suo stipendio) che lui considera come l'espressione del capitalismo sfruttatore e imperialista.
Insomma....abbiamo un educatore che "disprezza" tutto il contesto in cui opera e che gli dà da mangiare....tranne i soldi. Quelli non li disprezza. i dubbi di un educatore - Pagina 4 750739
Un educatore serio sa benissimo che con simili premesse qualunque credibilità e autorevolezza va a pallino. Ma il nostro compagno big lo ignora. E lo ignora perchè non ha studiato, ma, appunto, ha ricevuto il suo titolo "per legge".

Se avesse, invece, studiato saprebbe che un educatore non ha alcuna credibilità se disprezza il modello sociale in cui vive e ne apprezza, però, i soldi. E non ha alcuna credibilità perchè questa EVIDENTE contraddizione fa emergere l'IPOCRISIA di un tale educatore. E, se big avesse studiato, saprebbe che l'IPOCRISIA è proprio ciò che un educatore combatte e rifugge...proprio per mantenere la propria credibilità e, quindi, autorevolezza.
i dubbi di un educatore - Pagina 4 750739


Tante persone non credono nel sistema eppure educano persone che decidono autonomamente se sostenere il sistema o cercare di trasformarlo, molti brigatisti uscirono da scuole cattoliche, bisogna pensare che i loro insegnanti li hanno educati alla violenza?

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Partiamo dalle tue affermazioni:

ps: sul "cosa sia educare" i ancora ho i dubbi più forti e sono proprio i più "politicizzati" se educere è portare alla luce le capacità intrinseche di un minore, se questo fosse un eccezzionale serial killer in potenza, io per essere un bravo educatore dovrei portare alla luce questa sua capacità?

Oppure prediligire la costruzione di una personalità che assecondi le norme sociali esplicite?

Ancora, se la società è ingiusta io devo aiutare l'inserimento in una società ingiusta?


La frase che ho evidenziato fa emergere il giudizio sprezzante che tu dai sulla nostra spocietà. Fa emergere quanto tu "detesti" il nostro modello sociale.
Tu, infatti, non hai detto "nella nostra società ci sono delle ingiustizie"....ma hai detto "la nostra è una società ingiusta".
Quindi tu, intimamente, hai dentro un giudizio TOTALE sulla nostra società nel suo complesso...e consideri tutta la nostra società e il nostro modello sociale ingiusto.

Vedi big...questa tua concezione e impostazione "messianica" e "salvifica" (se non sai cosa vuol dire il termine "messianico" e "salvifico" studia...così impari qualcosa) è in contrasto col ruole di educatore.
Questa tua impostazione "messianica" e "salvifica" di "messia che sa qual è la vera giustizia....ed è una società completamente diversa da questa...io sono il portatore della vera VERITA' e della vera GIUSTIZIA"....è in contrasto col ruolo di educatore.

L'educatore NON DEVE giocare a fare Gesù Cristo...o il guru..o il messia. Ed è proprio questa tua inclinazione che rende INCOMPATIBILE la tua impostazione mentale col ruolo di educatore.
La tua impostazione mentale è più indicata per fare il leader RIVOLUZIONARIO....cioè un novello Fidel o un novello Che Guevara. (e lo dico senza ironia)
Tu hai una impostazione mentale RIVOLUZIONARIA....non da educatore.
Hai una impostazione mentale da guru di una SETTA RELIGIOSA...non da educatore.

E qui mi riallaccio all'altro punto: educare significa portare alla luce le capacità intrinseche di un minore....ma in un quadro di "legalità". Cioè nel modello sociale "legale" della nostra società. Se il minore è un SERIAL KILLER tu lo devi segnalare alle autorità competenti...perchè è questo che ti imporrebbe il tuo ruolo di educatore.
Per fare l'educatore quindi DEVI CREDERE nel modello sociale nel quale ti muovi...e devi CREDERE nel suo concetto di "legalità".
Ma queste..purtroppo per te...sono proprio le cose in cui NON CREDI.
Però ai soldi che ti danno ci credi. i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820


Per tornare alla storiella Zen...il maestro NON ha detto: "la nostra società è ingiusta, ci vorrebbe uno stato senza polizia e senza armi..ecc...ec...". Non ha fatto un discorso "messianico" e "rivoluzionario".
Nella risposta del maestro c'è il riconoscimento dei due ruoli e della rispettiva funzione sociale (manifestanti e polizia)...ed è quindi una implicita accettazione e legittimazione del modello sociale e del quadro sociale nel quale è avvenuta la baruffa.
L'educatore NON DISPREZZA il quadro sociale in cui si muove...e dal quale prende lo stipendio. Perchè questa è ipocrisia.
Ed un educatore rifugge l'ipocrisia.

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Automaalox
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Viandante Storico
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^Sick_Boy ha scritto:
A me, in realtà, è andata anche bene perché non appena le mie espressioni nell'abbigliamento e nell'estetica sono iniziate a diventare più "sinistre" mi sono bastate un paio di scene fatte bene e, dopo averne fatto pisciare sotto uno, la maggior parte di questi soggetti si è passata la voce che io fossi abbastanza fuori da slamarli

No, cioé, te sei dritto una cifra fratello...ci stai dentro abbestia.
O omofuriacieca, mavvaìavaìa...

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BigBossStigazzi
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Viandante Ad Honorem
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Innanzitutto faccio presente ai moderatori e lo faccio pubblicamente visto che pubblicamente vengo perseguitato, che ritengo paragonabile allo stalking questo tipo di post:

secondariamente non ti risponderò su tutte le cazzate che dici ma solo su una cosa ossia che tu dici di partire dalle MIE AFFERMAZIONI E LE RIPORTI E SONO:
xmanx ha scritto:Partiamo dalle tue affermazioni:

ps: sul "cosa sia educare" i ancora ho i dubbi più forti e sono proprio i più "politicizzati" se educere è portare alla luce le capacità intrinseche di un minore, se questo fosse un eccezzionale serial killer in potenza, io per essere un bravo educatore dovrei portare alla luce questa sua capacità?

Oppure prediligire la costruzione di una personalità che assecondi le norme sociali esplicite?

Ancora, se la società è ingiusta io devo aiutare l'inserimento in una società ingiusta?


La frase che ho evidenziato fa emergere il giudizio sprezzante che tu dai sulla nostra spocietà. Fa emergere quanto tu "detesti" il nostro modello sociale.
Tu, infatti, non hai detto "nella nostra società ci sono delle ingiustizie"....ma hai detto "la nostra è una società ingiusta".
Quindi tu, intimamente, hai dentro un giudizio TOTALE sulla nostra società nel suo complesso...e consideri tutta la nostra società e il nostro modello sociale ingiusto.

Vedi big...questa tua concezione e impostazione "messianica" e "salvifica" (se non sai cosa vuol dire il termine "messianico" e "salvifico" studia...così impari qualcosa) è in contrasto col ruole di educatore.
Questa tua impostazione "messianica" e "salvifica" di "messia che sa qual è la vera giustizia....ed è una società completamente diversa da questa...io sono il portatore della vera VERITA' e della vera GIUSTIZIA"....è in contrasto col ruolo di educatore.

L'educatore NON DEVE giocare a fare Gesù Cristo...o il guru..o il messia. Ed è proprio questa tua inclinazione che rende INCOMPATIBILE la tua impostazione mentale col ruolo di educatore.
La tua impostazione mentale è più indicata per fare il leader RIVOLUZIONARIO....cioè un novello Fidel o un novello Che Guevara. (e lo dico senza ironia)
Tu hai una impostazione mentale RIVOLUZIONARIA....non da educatore.
Hai una impostazione mentale da guru di una SETTA RELIGIOSA...non da educatore.

E qui mi riallaccio all'altro punto: educare significa portare alla luce le capacità intrinseche di un minore....ma in un quadro di "legalità". Cioè nel modello sociale "legale" della nostra società. Se il minore è un SERIAL KILLER tu lo devi segnalare alle autorità competenti...perchè è questo che ti imporrebbe il tuo ruolo di educatore.
Per fare l'educatore quindi DEVI CREDERE nel modello sociale nel quale ti muovi...e devi CREDERE nel suo concetto di "legalità".
Ma queste..purtroppo per te...sono proprio le cose in cui NON CREDI.
Però ai soldi che ti danno ci credi. i dubbi di un educatore - Pagina 4 750739


Per tornare alla storiella Zen...il maestro NON ha detto: "la nostra società è ingiusta, ci vorrebbe uno stato senza polizia e senza armi..ecc...ec...". Non ha fatto un discorso "messianico" e "rivoluzionario".
Nella risposta del maestro c'è il riconoscimento dei due ruoli e della rispettiva funzione sociale (manifestanti e polizia)...ed è quindi una implicita accettazione e legittimazione del modello sociale e del quadro sociale nel quale è avvenuta la baruffa.
L'educatore NON DISPREZZA il quadro sociale in cui si muove...e dal quale prende lo stipendio. Perchè questa è ipocrisia.
Ed un educatore rifugge l'ipocrisia.

LA PARTICELLA CHE HO EVIDENZIATO è se e per sua natura non esprime un giudizio sprezzante e soprattutto non ho detto che la società sia la nostra, tutto il castello di carte che tu costruisci sulle mie parole denota o una profonda ignoranza di TUTTO o una profonda malafede, a questo punto se non hai cose da dire inerenti al topic ma sono sterile polemica (e se tu avessi un briciolo di sincerità potresti anche dire che a te dell'educazione non frega un cazzo, fai questo attacco per attaccare me) potresti evitare di fare la figura di merda che stai fcendo (ma per capirlo ci vorrebbe un briciolo di dignità)



Ultima modifica di BIGbossSTIGAZZI il Ven 23 Dic 2011 - 14:12 - modificato 1 volta.

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PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
l'educazione [= mettere in grado di vivere adeguatamente e possibilmente felicemente in società (è quella che è, ti/ci piacca) senza nuocere a se stessi e agli altri (=rispettando sè e l'altro) + favorire l'emergere e l'espressione delle potenzialità dell'individuo]
è un processo in divenire che dovrebbe nascere in famiglia e...non finire quasi mai.
E non è certo facile "rimediare" ai danni pregressi, piccoli crimini famigliari oramai così comuni e non solo in famiglie cosidette a rischio, in ragazzini già in un'età di per sè difficile.
Non credo che sia necessariamente un attestato-pezzo-di-carta a far di nessuno un valido educatore. Proibizioni, minacce, divieti lasciano il tempo che trovano quando va bene, alla peggio sortiscono l'effetto opposto; proporre modelli/esempi? far desiderare/motivare a ? boh

Big giusto in macchina pensavo che pure noi c'abbiamo bisogno di essere educati; per fortuna che ci sono le p.ubblicità progresso che ci ricordano di essere giudiziosi, accogliere il mongoloide, non dimenticare il nonno durante le vacanze e non abbandonare il cane in autostrada (almeno lì no)

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
quote="PaperMoon"]l'educazione [= mettere in grado di vivere adeguatamente e possibilmente felicemente in società (è quella che è, ti/ci piacca) senza nuocere a se stessi e agli altri (=rispettando sè e l'altro) + favorire l'emergere e l'espressione delle potenzialità dell'individuo]

ok giusto, domanda papera: se chi educa si rende conto che stà educando una futura puttana dell'olgiettina la cui massima potenzialità è darla via al potente di turno o stà educando un futuro dirigente di banca ad essere spietatamente senza scrupoli, se si rende conto che per loro la massima felicità sociale corrisponderà alla sventura di una grande massa di persone, o meglio ti giro la grande domanda de "la zona morta": se TU avessi come allievo hitler bambino cosa faresti? Lasceresti che sviluppi le sue potenzialità? L'uccideresti? Lo segnaleresti alla polizia? Ovvio che sono domande assurde di cui peraltro non conosco la risposta, ma non ti rendi conto che comunque non è possibile insegnare a "vivere adeguatamente e felicemente in società"? Cosa ho io la palla di cristallo? Se non riesco neppure a capire domani cosa farò io? Cosa pensate che sia un educatore? E' un cazzone come gli altri che fa errori personalmente e sul lavoro e anche fosse mr SUPEREDUCATORE ci sarebbero cose stronze che non riesce a controllare che passano lo stesso....no la cosa che può fare un educatore è mostrare tutte le varie opzioni (che vede) far capire chi e cosa è ai propri assistiti e sperare che riescano a fare la tara e ciò che tengono gli serva in qualche modo nel difficile compito di SEMBRARE ADULTI


ps: non si dice mongoloide nel senso che il dawn veniva detto mongoloide in quanto pareva avessi tratti asiatici, quindi è un termine doppiamente razzista, diversamente abili è ipocrita, penso che handicappato e carogna sia il termine migliore visto che un handicappato doc se l'è scelto (se l'ascolti tutto c'è anche la risposta alle PUZZETTE progressoi dubbi di un educatore - Pagina 4 700819 )

[

91
xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
uhm.....attaccare te, caro big?
In realtà no.
Però vorrei capire come riesci a conciliare il tuo ruolo di educatore....con il profondo disprezzo che hai per la nostra società.
Come riesci a giustificare a te stesso il fatto di fare l'educatore per favorire l'inserimento in un contesto sociale che tu reputi ingiusto.

E non giocare con le particelle..."se"..."ma"...e minchiate varie. So benissimo che tu reputi il nostro modello e contesto sociale "ingiusto". E lo disprezzi.

Come fai a fare l'educatore per conto di una società che tu disprezzi?

Ma quale stalking del cazzo...ma finiscila di dire cazzate. Ti sto solo incalzando per capire fino a dove arriva la tua ipocrisia...tu che ti dichiari ANARCHICO e fai l'educatore per conto di un modello sociale capitalista.

Dai...spiega a noi poveri imbecilli come fai a conciliare queste cose.....siamo tutto orecchi.

92
Unachi
Unachi
Viandante Storico
Viandante Storico
Perchè parli al plurale, X?

Chi pensi di rappresentare, oltre che te stesso?

-------------------

Colgo l'occasione per una risposta che devo a Sick : Mi era (giuro) chiarissimo (da troppissime cose) che Tu non fossi un "figlio del degrado". I miei complimentissimi (che ribadisco) erano per il fatto (che so essere certo) che...la vita al Liceo Classico di Pescara è DIECIMILIONI di volte più difficile, per chi non è "figlio di papà" OPPURE (come penso sia il Tuo caso Benedetto) non punta su quello status per "far finta di essere". inchino
Poi ci sarebbe un "poi", e credo che entrambi siamo sifficientemente Onesti per ammetterlo.

Io ho fatto lo Scientifico.
Era un po' meno ingessato, ma giusto un po'.
E ho fatto come Te
MA...c'è un senso di colpa che ancora mi porto addosso.
E' quello di sapere che le mie stravaganze controtendenza...per me non comportavano MAI le stesse penalizzazioni che avrebbero comportato per un Figlio di Rancitelli.
E questo.....era perchè ero "figlia di buona famiglia".
E a me pesa ancora.
E a te, Sick? nascondersi

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Non penso di rappresentare nessuno.
Ma visto che big si è ritagliato per sè un ruolo "messianico" e "salvifico"...gli chiedo devotamente di parlare e di illuminare, NOI, che facciamo parte della "gente". Noi...il popolo bue...devotamente inchinati rispetto al suo ruolo "sacerdotale", "regale" e "profetico" (come quello di Gesù Cristo) ...che aspettiamo le sue parole illuminanti e redentrici.

Perchè? Tu non fai parte, come me, del popolo "devoto e sottomesso"? Ah, no. Che pirla...quasi dimenticavo. i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
non vedo altri poveri imbecilli oltre a te e con le tue parole dimostri che attaccavi me, in quanto non hai basato le tue affermazioni su quello che ho detto in questo topic, ma su quello che capisci tu (molto poco) del mio modo di pensare in generale: Però visto che fai una domanda seria stavolta avrai una risposta seria: tu sbagli punto di vista:

parli di modello sociale capitalista e non parli di società, fai una identità che esiste solo nella tua testa, la società è PIENA ZEPPA di modelli sociali diversi, non c'è solo il modello capitalista, c'è il modello sociale dominante ed i modelli di minoranza (come minority report)

in questi stralci ci sono riferimenti culturali che ti aiutano a capire:
"Tutte le culture sono uguali ?
Evidentemente no . Tutte le valenze che determinano l’identità sociale sono estremamente dinamiche come dinamica è la loro interazione. L’uomo può dunque essere definito un animale sociale a socializzazione variabile. La sua grande capacità di adattamento all’ambiente si realizza grazie alla flessibilità della sua organizzazione sociale che varia nel tempo ma anche nello spazio , diversamente e certamente in misura molto maggiore, di quanto si verifica presso le altre società animali. L’uomo è dunque un animale culturale perché la sua natura gli consente di organizzare la propria vita in modo flessibile e differenziato, sulla base dei condizionamenti ambientali ma anche sulla base della propria cultura , in un rapporto con l’Habitat fortemente attivo....
Rispetto al ruolo concesso all’individuo possiamo parlare di società inclusive ed esclusive....
Brevemente vengono definite società inclusive quelle in cui è possibile essere inseriti, a parità di condizioni, sulla base della propria identità individuale piuttosto che famigliare o sociale godendo realmente di pari opportunità.
Sono invece definite esclusive quelle in cui il livello di socializzazione non è determinato dagli individui in quanto tali ma dalla loro appartenenza ad un genere o una famiglia, sulla base di una discriminazione diversamente espressa e legittimata.
In relazione a queste due società si configurano culture inclusive ed esclusive nella misura in cui legittimano e praticano tali processi di socializzazione.
E’ evidente che le società esclusive sono generalmente statiche, sicuramente in riferimento all’assetto politico, mentre quelle inclusive consentono una maggiore dinamicità anche a titolo individuale, almeno teoricamente, nell’ambito di tutte le valenze sociali.
Mentre le prime tendono ad essere culturalmente omologate ma economicamente fortemente differenziate, con standard di vita mediamente piuttosto bassi, nelle seconde si verifica il contrario : alla grande mobilità sociale, dovuta alla libertà e alla assunzione di responsabilità individuali, corrisponde un tenore di vita più elevato ed un identità culturale più ricca ed articolata.."
come vedi ci sono più culture e diversi assetti sociali, tu vedi l'educatore come un soldatino del sociale che rimette nei ranghi chi non stà al suo posto, posto che è definito univocamente dal capo che attiene alla tua cultura...
guarda stranamente TU E HAKIM AVETE LA STESSA IDEA...IO MI PREOCCUPEREI FOSSI IN LUI
vatti a leggere K. Mannheim nell'ambito della sociologia dei modelli dominanti e vedrai che l'educazione non può rinunciare al proprio ruolo di modificazione dei modelli sociali se non viene ghettizzata all'interno di un semplice processo di istruzione ed indottrinamento, quindi si può benissimo lavorare per educare alla diversità all'interno di un quadro di modificazione non violenta degli assetti sociali
ps: comunque regale, messianico, salvifico e sacerdotale te li ficchi tutti insieme su per il retto (per farti diventare retto è chiaro) perchè io ho soprattutto dubbi come dice il titolo di questo topic e non ho pretese di salvazione, neanch'io mi salverò, non solo non ho intenzione o capacità di salvare altrii dubbi di un educatore - Pagina 4 700819

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PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
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BIGbossSTIGAZZI ha scritto:quote="PaperMoon"]l'educazione [= mettere in grado di vivere adeguatamente e possibilmente felicemente in società (è quella che è, ti/ci piacca) senza nuocere a se stessi e agli altri (=rispettando sè e l'altro) + favorire l'emergere e l'espressione delle potenzialità dell'individuo]

ok giusto, domanda papera: se chi educa si rende conto che stà educando una futura puttana dell'olgiettina la cui massima potenzialità è darla via al potente di turno o stà educando un futuro dirigente di banca ad essere spietatamente senza scrupoli, se si rende conto che per loro la massima felicità sociale corrisponderà alla sventura di una grande massa di persone, o meglio ti giro la grande domanda de "la zona morta": se TU avessi come allievo hitler bambino cosa faresti? Lasceresti che sviluppi le sue potenzialità? L'uccideresti? Lo segnaleresti alla polizia? Ovvio che sono domande assurde di cui peraltro non conosco la risposta, ma non ti rendi conto che comunque non è possibile insegnare a "vivere adeguatamente e felicemente in società"? Cosa ho io la palla di cristallo? Se non riesco neppure a capire domani cosa farò io? Cosa pensate che sia un educatore? E' un cazzone come gli altri che fa errori personalmente e sul lavoro e anche fosse mr SUPEREDUCATORE ci sarebbero cose stronze che non riesce a controllare che passano lo stesso....no la cosa che può fare un educatore è mostrare tutte le varie opzioni (che vede) far capire chi e cosa è ai propri assistiti e sperare che riescano a fare la tara e ciò che tengono gli serva in qualche modo nel difficile compito di SEMBRARE ADULTI


ps: non si dice mongoloide nel senso che il dawn veniva detto mongoloide in quanto pareva avessi tratti asiatici, quindi è un termine doppiamente razzista, diversamente abili è ipocrita, penso che handicappato e carogna sia il termine migliore visto che un handicappato doc se l'è scelto (se l'ascolti tutto c'è anche la risposta alle PUZZETTE progressoi dubbi di un educatore - Pagina 4 700819 )



[

ok big, riscrivo "mettere in grado di vivere adeguatamente e possibilmente felicemente in società senza nuocere innanzitutto agli altri & tenere conto delle potenzialità di ognuno e farle emergere nel limite del possibile".
Se poi ci sarà una puttana di più o un dirigente senza scrupoli ahimè quelli ci saranno sempre e comunque; dico al limite la puttana fa male solo a stessa mentre l'altro contribuisce al malessere sociale.
Ma visto che non sono per la soppressione di nessuna minoranza-devianza etc, neanche quella deleteria, alla hiltler per intenderci, auspico il recupero ad oltranza. Come non lo so. So solo che un sano realismo sulle aspettative (sangue dalle rape non si può) non guasta.

Pensa che io dico pure negro e non nero sadness

bello/amaro il video, come la vita

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xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Modelli "inclusivi" ed "esclusivi"? Ma che cazzo dici?

Tu fai l'educatore in una struttura PUBBLICA....mica l'educatore delle Suore Orsoline. i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820
Quindi, caro big...il tuo modello di riferimento dovrebbe essere la nostra società, laica e capitalista. La nostra società così come è delineata e definita nella Costituzione e nelle leggi che da essa derivano.
Ed è con quella che tu ti devi rapportare. E' per quella società che tu fai l'educatore....non per i modelli che hai nella testa...o nei tuoi deliri postprandiali.

Il punto è un altro caro big.
La nostra società prevede che ci siano i Carabinieri. Come vedresti tu un ragazzo che vuole fare il Carabiniere e te lo vene a dire con grande entusiasmo?
Come vedresti un ragazzo che ti viene a dire che vorrebbe fare il Manager?
Come vedresti una ragazza che ti viene a dire che vorrebbe fare la mignotta?

Riusciresti a non discriminarli? Riusciresti a trattenere lo SDEGNO di fronte a un ragazzo che vuole fare il carabiniere? O gli diresti che è uno sporco fascista al servizio dello stato repressivo e imperialista?
O diresti a un ragazzo che vuole fare il manager, che è uno sporco fascista?
O diresti a una ragazza che è gnocca e si veste da gnocca...che è una sporca puttana dell'Olgettina?
E cosa diresti di un ragazzo che ti dicesse: voglio fare politica nel PDL? Gli diresti che è uno sporco fascista servo di berlusconi? Gli diresti che è un berluschino?

Riusciresti a NON DISCRIMINARLI?
Riusciresti a trattenere la tentazione di volerli RIEDUCARE secondo il tuo modello salvifico e redentore?

Vedi big....tu devi favorire l'inserimento delle persone nel nostro contesto sociale legale facendo in modo che ciascuno segua le proprie inclinazioni e aspirazioni....NON DIRE alle persone cosa dovrebbero fare e come dovrebbero essere...per essere nel giusto, secondo il tuo modello mentale salvifico e redentore. Perchè tu NON SEI Gesù Cristo....lo sai vero?

Riescoi a cogliere la differenza?

Se un ragazzo vuole fare politica nel PDL tu dovtresti adoperarti perchè lui abbia successo.
(certo..puoi dirgli: non sono d'accordo con le tue idee politiche MA FARO' DI TUTTO PERCHE' TU POSSA REALIZZARE IL TUO SOGNO).
Se un ragazza vuole fare il carabiniere tu dovresti sostenerla con ogni forza.
Se una ragazza volesse fare la mignotta tu dovresti spianarle la strada i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820



Ultima modifica di xmanx il Ven 23 Dic 2011 - 15:58 - modificato 3 volte.

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Candido
Candido
Viandante Storico
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Punto assai interessante del discorso, a parte le polemiche, è quello per cui si pone il problema se sia possibile che un "educatore" (per quanto inteso in modo assai largo) possa influenzare col proprio personale modo di vedere il mondo l'"educato" stesso. Non credo all'obiettività in assoluto, per cui per me è naturale che ciò accada, in maggiore o minor misura. E allora? Se l'"educatore" è in buona fede, animato da buone intenzioni, capace...il suo sforzo non sarà vano, al di là del suo punto di vista personale che potrà trasparire. Non ci vedo nulla di male. Soprattutto se chi fa da guida saprà pure far sviluppare le capacità critiche del ragazzo. Se io ritengo che viviamo in una società fondamentalmente egoista ed arrivista, dovrò tenermelo per me? E in tal caso, A COSA dovrei educare?

98
xmanx
xmanx
Viandante Ad Honorem
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Un educatore SERIO che detesta i CARABINIERI....di fronte a un ragazzo che vuole fare il carabiniere gli dice: NON CONDIVIDO la tua scelta (quindi il suo punto di vista traspare e non c'è nulla di male)....MA FARO' DI TUTTO PERCHE' TU POSSA REALIZZARE IL TUO SOGNO.
Questo fa un educatore serio.
Ma ho idea che big gli direbbe che è uno sporco fascista. Vorrebbe subito "rieducarlo" secondo il suo modello salvifico e redentore. i dubbi di un educatore - Pagina 4 2504199820

Candido: TUTTE le società sono egoiste ed arriviste. E un educatore SERIO fornisce gli strumenti per muoversi in un simile contesto. Perchè un educatore serio fornisce gli strumenti....NON FA PROSELITISMO secondo la propria visione del mondo.

Dire che la società è egoista ed arrivista è un tuo giudizio morale....che potrebbe essere INFONDATO. Poichè la società come ente astratto non esiste. Esistono le persone in carne ed ossa. Per cui tu, come educatore, devi fornire gli strumenti per muoveri in quel contesto....non devi teorizzare una società giusta. Altrimenti fai il Guru e non fai l'educatore.

99
Candido
Candido
Viandante Storico
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Certamente, fornire gli strumenti per muoversi in questo contesto. Ma MAI insegnerei la disonestà, la violenza, la slealtà in genere. Giudizi morali? Benissimo, se questo è moralismo mi glorio allora di essere moralista. Se poi uno vuole fare il carabiniere, non ci sarebbe problema. Dirò di più: appartengo a una famiglia atea di mangiapreti, ma non ragionerò mai per categorie, so benissimo che sistono sacerdoti degni della massima stima. Vuoi fare il prete, bimbo mio? Beh, assicurati allora un congruo numero di fedeli donne giovani e carine... rolleyss

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
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xmanx ha scritto:Modelli "inclusivi" ed "esclusivi"? Ma che cazzo dici?

Tu fai l'educatore in una struttura PUBBLICA....mica l'educatore delle Suore Orsoline. i dubbi di un educatore - Pagina 4 750739
Quindi, caro big...il tuo modello di riferimento dovrebbe essere la nostra società, laica e capitalista. La nostra società così come è delineata e definita nella Costituzione e nelle leggi che da essa derivano.
Ed è con quella che tu ti devi rapportare. E' per quella società che tu fai l'educatore....non per i modelli che hai nella testa...o nei tuoi deliri postprandiali.

me lo merito a voler parlare con degli ignoranti satolli della propria ignoranza che chiamano scienza

Il punto è un altro caro big.
La nostra società prevede che ci siano i Carabinieri. Come vedresti tu un ragazzo che vuole fare il Carabiniere e te lo vene a dire con grande entusiasmo?

gli direi "bravo, ma sei sicuro che sarai all'altezza dei carabinieri migliori che sono quelli che sacrificano la propria vita per salvare gli altri o dei carabinieri peggiori che usano la divisa per abusare del proprio potere?"


Come vedresti un ragazzo che ti viene a dire che vorrebbe fare il Manager?


gli direi "bravo, ma quale manager sarai? Un manager che crea occupazione, divide con gli operai i maggiori guadagni o uno di quelli che calpesta i diritti dei propri operai e approfitta del proprio ruolo per fare il maiale con la segretaria che se non ci stà licenzierà?"

Come vedresti una ragazza che ti viene a dire che vorrebbe fare la mignotta?



le direi "brava, fatti pagare, ma ricordati che quello che può essere comprato è solo una piccola parte"

Riusciresti a non discriminarli? Riusciresti a trattenere lo SDEGNO di fronte a un ragazzo che vuole fare il carabiniere?

io non sono sdegnato dai carabinieri o dai pòoliziotti guardavo sempre staski e ach, mi sta sul cazzo solo chi abusa del proprio potere

O gli diresti che è uno sporco fascista al servizio dello stato repressivo e imperialista?
O diresti a un ragazzo che vuole fare il manager, che è uno sporco fascista?
O diresti a una ragazza che è gnocca e si veste da gnocca...che è una sporca puttana dell'Olgettina?
E cosa diresti di un ragazzo che ti dicesse: voglio fare politica nel PDL? Gli diresti che è uno sporco fascista servo di berlusconi? Gli diresti che è un berluschino?

Bene gli direi (come è successo che ho detto a ragazzi di destra che mi manifestavano il proprio credo politico) "io no, nono sono di destra, ma detto questo te puoi ovviamente pensarla come ti pare" dico a te che sei un berluschino ed un criptofascio perchè ti proponi come tale, sei violento ed aggressivo, rompi i coglioni entri nei topic a gamba tesa, sostieni cazzate enormi e non ammetti neppure con onestà quello che sei ma fai finta di essere democratico

Riusciresti a NON DISCRIMINARLI?


Mai discriminato nessun utente in vita mia

Riusciresti a trattenere la tentazione di volerli RIEDUCARE secondo il tuo modello salvifico e redentore?

io educo e rieduco avendo come fine l'inclusione sociale, non le barricate, le barricate sono nel tuo cervello ed il mio modello non è salvifico e non redime un cazzo

Vedi big....tu devi favorire l'inserimento delle persone nel nostro contesto sociale legale facendo in modo che ciascuno segua le proprie inclinazioni e aspirazioni....NON DIRE alle persone cosa dovrebbero fare e come dovrebbero essere...per essere nel giusto, secondo il tuo modello mentale salvifico e redentore. Perchè tu NON SEI Gesù Cristo....lo sai vero?

Riescoi a cogliere la differenza?

Se un ragazzo vuole fare politica nel PDL tu dovtresti adoperarti perchè lui abbia successo.
(certo..puoi dirgli: non sono d'accordo con le tue idee politiche MA FARO' DI TUTTO PERCHE' TU POSSA REALIZZARE IL TUO SOGNO).
Se un ragazza vuole fare il carabiniere tu dovresti sostenerla con ogni forza.
Se una ragazza volesse fare la mignotta tu dovresti spianarle la strada i dubbi di un educatore - Pagina 4 750739

alla ragazza che "vuol fare la mignotta" sicuramente ti offriresti volontario tu per "aprirle la strada" anche non essendo un educatore, no, io non aiuterei mai un'utente a danneggiarsi

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