|
Forum di Libera Discussione. Il Luogo di Chi è in Viaggio e di Chi sta Cercando. Attualità, politica, filosofia, psicologia, sentimenti, cultura, cucina, bellezza, satira, svago, nuove amicizie e molto altro
|
Non sei connesso Connettiti o registrati
Vai alla pagina : 1, 2, 3
Ho appena aperto un topic dove dico di amare gli animali quindi se hai altre foto fila------>SergioAD ha scritto:Ah! Quando dicevo alieni mi riferivo a come mi sento ogni tanto - guarda che da qualche parte ho detto di aver avuto allucinazioni dentro casa in Africa dissero allora che erano fenomeni poltergeist.
Non mi riferivo a persone non abituate a non aver interlocutori, abituate a restar da sole...biba ha scritto:Mi impegneròSergioAD ha scritto:
Messaggio per Biba, internet H24 per lavorare, leggere libri, consultare enciclopedie, fare video conferenze, parlare al telefono, federe i film o partecipare ai fora non altera lo stato di percezione - sono gli stati ansiosi, le battute sarcastiche inconcludenti, i confronti che non si confrontano - tutta la serie che vale tutta la trasparenza che hanno le persone inutili che palleggiano cacca va evitata - tipicamente gli adolescenti che non brillano o le persone non proprio contente della propria vita. Quei cinque messaggi scambiati - che significa pensare, scrivere e leggere, fanno male a loro ed a chi spera di tirarci fuori qualcosa.
Ma prima di sapere se ti sbagli o meno, taglia, tronca e ignora - tanto poi quando si presentano le occasioni per rivedere le proprie opinioni lo facciamo e ci si ammucchia felicemente.
Semmai ci può essere il problema opposto che è quello di non avere interlocutori ed è un altro tipo di problema o piacere di vedere le cose - ah ah un po' come gli alieni che ogni tanto posti tu - dicevo che è un altro tipo di situazione.
Ma ci tengo a precisare una cosa: io non posto gli alieni
Non ho problemi a non avere interlocutori, sono abituata a starmene da sola, ho ritmi di vita che a volte mi rendono difficoltoso coltivare relazioni, ed ho anche gusti differenti da molte donne della mia età: molte adorano fare shopping nei centri commerciali o farsi le unghie arabescate...io amo andare in mtb
Su internet è la stessa cosa, apro topic che sono quasi certa non vengano graditi da nessuno o quasi (mi meraviglio per il rock credevo che i rockers fossero in estinzione).
Tu, Sergio, sei molto differente da come sei nella vita reale?
La mia esperienza è stata questa: si cerca di non pensare, di non impegnarsi nella 'fatica' della relazione con l'altro, di scansare il dolore, l'insofferenza, il fastidio cercando azioni ripetitive e vuote.Aleister ha scritto:E se la desertificazione emotiva non fosse effetto dell'uso compulsivo del pc ma semmai la sua causa? L'abisso chiama l'abisso
Il quadro che hai tratteggiato è realistico. L'attaccamento al virtuale si nutre anche ( fortunatamente non solo) di una desertificazione progressiva della vita reale. Quel deserto chi l'ha creato? Lo si accetta perchè è davvero impossibile da coltivare o per altri motivi?SergioAD ha scritto:
Alcuni di noi vivono all'interno di isole, lavoro, società, tempo libero, senza particolari necessità di incontrare le altre realtà. Altri hanno poche frequentazioni e nemmeno conoscono realtà al di fuori della loro famiglia se non attraverso quello che si vede in televisione.
Entrare nella rete per alcuni è come trovarsi nel Luna Park, scambiare opinioni che non sono necessariamente parte del proprio bagaglio culturale ma costruite per la sola presentazione di una immagine apparente - ricordate second life? Questa volta non si sa con chi si stanno scambiando opinioni ma solo cosa si sta dicendo e questo assume il profilo della persona con cui si sta parlando e tutti hanno voce.
Questa è un esperienza personale, anche se non diretta e quindi è preziosa. Mi incuriosisce il fatto che questa persona fosse in grado di verbalizzare la sua situazione ma non la sbloccasse. Mi chiedo quindi quale tornaconto secondario ne ricavasse. L'hai incontrato mai nella realtà?SergioAD ha scritto: Esiste un limite di messaggi, tempo di permanenza in rete oltre il quale si dice che effettivamente ci sia questa dipendenza - feci una breve raccolta ma non la presentai mai ed in quel periodo c'era un utente (non lo feci qua) a cui voglio bene che faceva di tutto per restare fuori, bannandosi, cancellando la password, facendo degli account multipli - era cosciente di questa saturazione/dipendenza insopportabile - diceva che per lui vestire un ruolo era come viverlo nella realtà o qualcosa di simile.
Concordo con te. Il mezzo ha una certa valenza in virtù di chi lo maneggia e soprattutto del perchè lo maneggia.SergioAD ha scritto:
Nel video di Gianni Riotta che ho postato dice internet è bene e che siamo noi che lo facciamo diventare il mostro - come per l'alcol, le droghe, il cibo - comunque nella tabella gli ultimi due se non sono gestori dovrebbero fare il rapporto tra qualità e quantità - su tanti messaggi quanti effettivamente sono stati buoni?
Nessuno segue un altra persona senza motivo a mio avviso. Questa constatazione si salda con la rilevazione della scelta espressiva da te compiuta in questo messaggio dai toni forti e volutamente dispregiativi. Restando nell'ottica della comprensione della dimensione della socialità web, vorrei che mi spiegassi i dati che ho rilevato.Aleister ha scritto:Questo branco di segaioli. Questi maniaci della pippa. Sono loro che hanno ucciso il Betamax Sony. Che hanno sancito il trionfo del VHS sulla tecnologia Beta. Che si sono portati a casa la prima, costosa generazione di Internet. Che hanno reso possibile l'idea stessa del web. Sono i loro soldi malinconici ad aver pagato per i server. Sono stati i loro acquisti di pornografia online a far crescere le tecnologie di compravendita, tutti i firewall e i sistemi di sicurezza che permettono a eBay e Amazon di esistere. Sono stati questi segaioli solitari che, votando a colpi di cazzo, hanno fatto vincere il Blu-ray sull'HD nella lotta per la tecnologia di alta definizione dominante a livello mondiale. "Early Adopters" li chiama l'industria dell'elettronica di consumo.
Loro e il loro patologico isolamento. La loro incapacità di costruire legami emotivi.
È la verità.
Questi segaioli, questi malati di pippa, sono loro ad aprire il cammino per noialtri. Quello che li fa sborrare deciderà quello che un milione di vostri figli vorranno il prossimo Natale. (Chuck Palahniuk, "Gang Bang")
Concordo pienamente su questo punto.Aleister ha scritto:Tornando alle cyber relazioni il pc non ha reso la nostra vita un fallimento ma ha solamente rivelato quanto fosse fallita da sempre
La banalizzazione applicata a certi ambiti è devastante.galadriel ha scritto:Non sono poche le persone che hanno sviluppato una vera e propria dipendenza da social network, anche se a parole ne sono tutti fuori.
Il fenomeno è tanto diffuso che è nato un programma per combatterlo.
Robert Morris e Dan McDuff, due dottorandi americani, si sono resi conto di trascorrere oltre 50 ore la settimana sui vari social network, hanno così deciso di ideare una cura per eliminare la dipendenza.
Ispirandosi agli studi di Pavlov sul riflesso condizionato, hanno creato il "Pavlov Poke", ovvero un sistema che procura una scossa elettrica (fastidiosa ma non dolorosa) ogni volta che il sistema rileva che si sta passando troppo tempo su Facebook. In questo modo si perderebbe l'abitudine di navigare sui social network senza un apparente motivo.
Se la scossa non dovesse bastare, il software prevede la possibilità di ricevere la telefonata di un perfetto sconosciuto che rimprovera animatamente.
Alluncinante ma vero.
Tocchi un punto fondamentale. Nel momento in cui la realtà è costituita dall'incontro di più soggetti senzienti che la riconoscono allora il web di fatto è realtà, anche se una realtà dai connotati particolarissimi. Di fatto è un errore definire il web irreale, ma se mai è una realtà interamente prodotta dall'uomo. La cosa curiosa è che proprio tale realtà lo disumanizzi.SergioAD ha scritto:Word Wide Web ovvero "la parola largo la rete" - vale quanto pesa questa composizione che sembra un errore di battitura per World Wide Web, Google è la realtà aumentata.
Mi dispiace che tu abbia sofferto Bonnie. Direi che le caratteristiche della persona qui descritte potrebbero in via teorica rientrare nell'ambito delle dipendenze da sesso virtuale ( cyber sex). Non voglio spingermi oltre, essendo la tua vicenda degna del massimo rispetto e non avendo elementi per poter fare più che ipotesi senza impegno. Cercherò di occuparmi del tema nei prossimi giorni in termini generali.Bonnie Parker ha scritto: un lungo matrimonio con un uomo che utilizzava il pc in maniera compulsiva, in particolare aveva un rapporto ossessivo col porno.
I sintomi che ho riscontrato sono questi: difficoltà ad allontanarsi dal pc, nervosismo e insofferenza nei momenti di allontanamento dal pc, allontanamento dalla propria sfera 'emotiva' che si manifestava in una specie di freddezza e aridità nei confronti degli altri, incapacità di provare gioia e piacere nella relazione con l'altro.
Io credo che la cosa peggiore dell'uso compulsivo del pc sia la desertificazione emotiva. E' una cosa che ho vissuto e mi fa paura. Quando il pc serve per anestetizzarsi, per non pensare, per riempire un vuoto con un altro vuoto... è terribile.
A me incuriosisce il fatto che questa cosa ti incuriosisca.victorinox ha scritto:Mi incuriosisce il fatto che questa persona fosse in grado di verbalizzare la sua situazione ma non la sbloccasse.
Mi incuriosiscono molto anche i tabagisti.Yale ha scritto:A me incuriosisce il fatto che questa cosa ti incuriosisca.victorinox ha scritto:Mi incuriosisce il fatto che questa persona fosse in grado di verbalizzare la sua situazione ma non la sbloccasse.
Mai conosciuto un tabagista?
Capisco e condivido tutto quello che dici.Aleister ha scritto:@Bonnie Parker
Ciò di cui tutti noi facciamo esperienza, più o meno quotidiana e che fortissimi impedimenti interiori ostacolano il nostro più intimo desiderio di amare. E' come se la nostra capacità di amare fosse intrappolata, irretita, bloccata e deformata da una fitta rete di negatività. Molto facilmente l'impulso ad amare, ad aprirci all'altro e ad unirci con lui si trasforma in odio, in rivalità, in risentimento. Ci sentiamo feriti, rifiutati, e ci chiudiamo in atteggiamenti difensivi e offensivi nei confronti di chi pensiamo non ci abbia amati e rispettati o non abbia corrisposto al nostro amore nella misura e nei modi che noi ci saremmo aspettati.
Non possiamo di conseguenza sperare di liberare il nostro cuore e di intensificare la nostra capacità di amare se non ci impegnamo innanzitutto e sempre di nuovo a conoscere e a dissolvere gli strati di non-amore che incarcerano e distorcono i raggi della nostra più profonda identità.
Questi strati infatti sono una fitta trama di pensieri sbagliati e contorti, di concetti male-detti, di pregiudizi, illusioni, presunzioni, paure, che dobbiamo imparare a penetrare l'uno dopo l'altro, senza mai stancarci, con infinita pazienza e sconfinata umiltà, per diradare piano piano l'oscura cortina fumogena che ci avvelena e ci intrappola.
Ti ringrazio per la tua empatia. Fortunatamente quella sofferenza è passata ormai. Purtroppo quella dipendenza ha sconfinato in altro e il mio matrimonio è finito.victorinox ha scritto: Mi dispiace che tu abbia sofferto Bonnie. Direi che le caratteristiche della persona qui descritte potrebbero in via teorica rientrare nell'ambito delle dipendenze da sesso virtuale ( cyber sex). Non voglio spingermi oltre, essendo la tua vicenda degna del massimo rispetto e non avendo elementi per poter fare più che ipotesi senza impegno. Cercherò di occuparmi del tema nei prossimi giorni in termini generali.
Mi limito a dirti che la parola da te usata ( anestetizzare) è calzante: le persone in quei casi cercano di evadere da qualcosa e lo fanno attraverso ciò che sembra consolarli, ma di fatto quel meccanismo li aliena impedendogli del tutto di sentire ciò con cui già in partenza avevano difficoltà.
questo lo sosteneva anche Carr nel suo libro su come smettere di fumare;Bonnie Parker ha scritto:Mi sono chiesta: che differenza c'è tra questi comportamenti e la dipendenza, ad esempio, da fumo? Io noto questo: che nel fumatore incallito c'è l'esigenza di fumare, ma al di là dei gravi problemi di salute che porta il fumo, non vedo la sigaretta come una compulsione che condiziona la vita sociale e affettiva delle persone. Conosco moltissimi fumatori che si fanno anche due pacchetti al giorno, ma sono persone serene e solari, che hanno una vita affettiva piena.
Non ho idea di cosa sia, ma suona bene. Sai a me cosa fanno venire in mente i fumatori? I bimbi col ciuccio o con le dita.Magonzo ha scritto:questo lo sosteneva anche Carr nel suo libro su come smettere di fumare;Bonnie Parker ha scritto:Mi sono chiesta: che differenza c'è tra questi comportamenti e la dipendenza, ad esempio, da fumo? Io noto questo: che nel fumatore incallito c'è l'esigenza di fumare, ma al di là dei gravi problemi di salute che porta il fumo, non vedo la sigaretta come una compulsione che condiziona la vita sociale e affettiva delle persone. Conosco moltissimi fumatori che si fanno anche due pacchetti al giorno, ma sono persone serene e solari, che hanno una vita affettiva piena.
a parte il puzzo e altre conseguenze fisiologiche, la sigaretta sembra un diversivo nervoso di complemento, ma credo ci sia chi può rispondere meglio e in modo più appropriato
C'è da dire che il fumatore, rispetto ad altri "dipendenti", ha un vantaggio: la sigaretta è socialmente "accettata".Bonnie Parker ha scritto:Mi sono chiesta: che differenza c'è tra questi comportamenti e la dipendenza, ad esempio, da fumo? Io noto questo: che nel fumatore incallito c'è l'esigenza di fumare, ma al di là dei gravi problemi di salute che porta il fumo, non vedo la sigaretta come una compulsione che condiziona la vita sociale e affettiva delle persone. Conosco moltissimi fumatori che si fanno anche due pacchetti al giorno, ma sono persone serene e solari, che hanno una vita affettiva piena.
Sei in linea con Freud e con il concetto di "fissazione orale".Bonnie Parker ha scritto:Sai a me cosa fanno venire in mente i fumatori? I bimbi col ciuccio o con le dita.
Ultima modifica di SergioAD il Lun 21 Ott 2013 - 11:46 - modificato 1 volta. (Motivazione : E' stato notificato un clerical error ed è stato corretto il termine da alessistimia a alessitimia.)
Per dovere di cronaca, è alessitimia.SergioAD ha scritto:PaperMoon,
Credo di aver compreso, aldilà del problema degli open space, di carattere generale, tipologia del lavoro e relazioni tra colleghi. Tu indichi una situazione culturale, di demotivazione e alessistimia.
Certo...e nei locali pubblici c'è il divieto di fumare.SergioAD ha scritto: Ci sono luoghi, anche case da affittare, dove è richiesta una dichiarazione di "non fumatore" per essere accettati.
Vai alla pagina : 1, 2, 3
La Valle dell' Eco Forum » Terre Emerse » I Mondi dell'Altro » Psicologia e Scienze Umane » Utilizzo Patologico di Internet, Dipendenza da Internet e Dipendenza Ciber-relazionale ( o dipendenza da social network)
Argomenti simili
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.