dopo il viaggio... recupero!... anche se non so se questo abbia un senso;
non i può mai recuperare un giorno ormai passato!
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Licola 14/7/2012
Esperienza
Ha mai avuto la meningite? No? Peccato, è un'esperienza.
Una delle tante battute del grande Totò, così suonava. Le battute stupide di Totò non erano mai stupide, potevano essere surreali, ma non stupide.
Cara Anna quante volte in nome dell'esperienza ci siamo rotti la testa, quante volte ci siamo gettati a capo fitto vogliosi di aprire strade nuove per rimanere mezzo rotti. La delusione cocente ci ha solo fermati un momento, testardi abbiamo ripreso a credere. In fin dei conti, cara Anna, anche se attraverso strade diverse, siamo due credenti. Anna, anzi Nannarella, è buona ed intelligente, crede nella buona fede e nella bontà delle persone a prescindere. Ha la ferma convinzione che la libertà sia un valore reciproco, non un vantaggio per se stessi, ma un diritto per tutti. Ha una grande dote: le mazzate che ha preso non l'hanno incattivita , è ancora dolce e sensibile com'era quando l'ho conosciuta tanti anni fa. Non facciamoci fermare dagli incidenti di percorso, la nostra esperienza è una ricchezza accumulata per continuare. Non presentiamoci alla fine della vita integri, mostriamo qualche cicatrice che testimoni l'aver vissuto. Un abbraccio a tutti. Giovanni
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Licola 14/7/2012
Preghiera
...ti prego mio Dio, dammi ancora oggi tanta fatica, un po’ di preoccupazioni e magari qualche guaio ( non grosso per favore!).Ma liberami dalla noia. La noia è come un animale viscido e nero con mille braccia che paralizzano la volontà ed uccidono il gusto di vivere. Meglio le ansie, i pericoli, la paura di sbagliare, di non arrivare in tempo etc. Meglio tutto, perfino la morte che è almeno un’inerzia inconsapevole. La noia invece è una morte lucida, con il cervello sveglio che lavora, giudica e avvilisce. Non darmi mio Dio, la ricchezza e la gloria: non mi interessano. Dammi qualsiasi cosa che mi impedisca di annoiarmi.
Peppe è mio amico da più di cinquant'anni. Da tanti anni non vive a Napoli, ma continuiamo a sentirci e qualche rara volta a vederci. Ho voluto presentarvelo con questa preghiera che mi ha inviato e che nel mio immaginario rappresenta il Peppe di oggi. Voglio ricordare anche i tempi passati, i pomeriggi trascorsi a casa, quando in una stanza piccola mettevamo due tappeti l'uno sull'altro, per creare una specie di tatami su cui provare le varie mosse di judo, che studiavamo da un libro. Ho viva l'immagine di Peppe che mangiava per intero un barattolo di marmellata di amarena Fabbri. Peppe è stato sempre un creativo, e devo a lui se fin d'allora si è annidata dentro di me la ricerca dell'immagine attraverso la fotografia. E' una delle persone che costituisce per me un punto di riferimento. In determinate situazioni mi piace pensare a lui ed agli insegnamenti che inconsapevolmente mi ha regalati. Accogliamo dentro di noi la sua preghiera, l'ozio puo' essere creativo, la noia è mortale. Un abbraccio a tutti. Giovanni
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Licola 16/7/2012
Ama il prossimo tuo
"Ama il prossimo tuo come te stesso", è il comandamento che riassume gli altri e che Gesù dà al giovane ricco che lo interroga. Così ci riporta il vangelo di Matteo.
Chi è il mio prossimo? Le persone che incontro, o che vedo in televisione, o quelle che trovo al lavoro, quelle che incrocio nel traffico, o sui mezzi di trasporto? Forse tutte queste, ma più probabilmente i miei familiari, genitori, fratelli, moglie, figli......Non solo questi, ma anche il più prossimo, me stesso. Io ho voluto e voglio molto bene a Riccardo, mio fratello, é certamente prossimo per me, non ho ricordi di odio o di rifiuto verso di lui, neppure quando ero bambino. Questo, a dire il vero mi stupisce, come mai non sono stato geloso di lui? Certo avrà giocato molto l'educazione inculcata, forse io, per essere accettato avrò scelto la parte del figlio ubbidiente, ma non basta. Mio fratello ed io abbiamo percorso strade diverse, anche lontane, apparentemente siamo agli antipodi, ma io riconosco in lui molto di me, riverso su di lui il mio amore per prendermene un po' di quello che non riconosco a me stesso. L'amore é amore, ma a volte si impiglia nei nostri desideri e puo' diventare amore opprimente. E' una distorsione dell'amore che avrà preso anche me e che avrà avuto effetti negativi nel mio rapporto con Riccardo. Devo certo chiedergli scusa per questo, ma Riccardo ,intelligente e sensibile, sa che è stato fatto in modo inconsapevole. La consapevolezza é caratteristica difficile da esercitare e che facilmente si perde se non esercitata costantemente. Un abbraccio a tutti. Giovanni
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Licola 17/7/2012
Le mani
Il Signore, quando accoglieva le persone per decidere dove inviarle, guardava le loro mani. Quando gli si presentò un contadino, vide le sue mani sporche e callose e subito disse " Figlio mio hai penato tanto sulla terra, hai vissuto col tuo lavoro e così ti sei guadagnato il paradiso."
Mi è rimasto impresso questo raccontino, che ho letto da bambino su di un sussidiario. Quando Giovanni, addolorato mi disse che il padre era morto e, dato che non lo conoscevo, di sua iniziativa, mi accennò che tipo fosse stato il padre, io pensai subito a questo racconto. Mi disse che il padre era stato insegnante e che aveva svolto il suo compito con impegno ed onestà, da persona per bene e tranquilla. Pensavo che fosse così, certamente influenzato da come vedevo suo figlio Giovanni. Giovanni, che cantava nel nostro coro, lo avevo conosciuto anni addietro, e causa della mia scarsa memoria, ho dovuto sforzarmi per ricostruire la nostra conoscenza. Giovanni lo vedo dolce e tranquillo, riservato e molto determinato. Mi dispiace che non faccia più parte del coro, ma mi farebbe piacere incontrarlo di nuovo, forse accadrà in un'altra situazione. Le persone che ci sembra di perdere, non perdiamole definitivamente, curiamo il ricordo di cio che ci hanno donato, è ricchezza da non disperdere. Un abbraccio a tutti. Giovanni
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Licola 18/7/2012
ευγενης
Ben nato, o meglio di buona stirpe, é l'etimologia del nome Eugenio.
Conosco Eugenio dai tempi del liceo, stava in classe di mio fratello, io li precedevo di tre anni nella stessa sezione. La nostra amicizia era mediata da mio fratello, benché ci vedessimo spesso per giocare a pallone o nelle feste che si organizzavano il sabato sera: " i balletti", o alle gite. Oggi, ed ormai da poco meno di vent'anni, abbiamo recuperato il nostro rapporto in maniera autonoma e diretta. Eugenio è un caro amico ed il nostro rapporto viene arricchito dalla conoscenza delle nostre famiglie. Mi piace ricordare mia madre che, da buona insegnante di lettere, ogni volta che lo incontra gli ripete l'etimologia del suo nome, complimentandosi con lui per la sua "buona nascita", e questo subito mi richiama alla mente un dolce complimento che ad Eugenio faceva la madre: "Tu tieni bellezza qualità e misura". E' bello ricordare questa frase, è un po' come se sua mamma fosse tra noi. Tutti, anche se non ci chiamiamo Eugenio, abbiamo buona nascita, tutti portiamo dentro di noi qualcosa di incomprensibilmente bello. Facciamoci cullare ogni tanto da questa bellezza, abbandoniamoci ad essa.
Un abbraccio a tutti. Giovanni
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