Parigi la mattina ormai fa cagare. Addio a quel profumo di boulangerie (croissant, baguette) che ti raggiungeva anche nelle giornate fredde. Addio quei rumori di deux pattes, qui e la, che punteggiavano una fretta si ma non troppo. Più è presto e meno "parigine" sono le facce che incontri, meno francese il cianciare che senti. "A naso" potresti essere a Londra, Bruxelles o Dusseldorf, è l'odore dell'olio di palma , il tanfo della globalizzazione Ad occhio, quanto più sottoterra t'avventuri, potresti essere a Dakar, Tunisi, Algeri, solo che l'architettura non coincide e ti senti due volte estraneo.
Parigi valrà pur sempre una messa, ma che sia funebre.